Attualità

Intervento eccezionale alle Molinette: asportato a una donna un tumore grosso come un melone

La storia di questa giovane di 22 anni è lunga e travagliata: nonostante la malattia e i rischi che era conscia di correre ha anche deciso di fare un figlio

Immagine di repertorio

È una storia di coraggio e speranza quella di una giovane donna della provincia di Torino che prima ha combattuto contro un tumore, poi ha messo in gioco la sua vita stessa per avere un figlio e infine si è messa nelle mani di una equipe chirurgica che l'ha salvata da una morte quasi scontata. 

La ragazza avverte i primi dolori nel 2019. È un malessere strano quello che prova che le sottrae giorno per giorno le forze. Respira male, dimagrisce sempre più e sente come un peso al petto. È un tumore maligno aggressivo, un sarcoma del torace, una massa che sta crescendo al centro del petto comprimendo metà del polmone sinistro e il cuore. In questo momento inizia il suo percorso. Per due anni si sottopone a chemioterapia e radioterapia e le cure riescono a sconfiggere la malattia, che si arresta ed entra in una sorta di letargo. Le metastasi scompaiono, ma non quel macigno nel petto per il quale la rimozione chirurgica è sconsigliata per l’elevatissimo rischio di lesionare gli organi vitali del torace. 

Per la donna qualsiasi attività quotidiana è una fatica immensa, ma nonostante ciò decide di fare un figlio. Il rischio è alto, al momento del parto il suo cuore potrebbe cedere. Viene così programmato un parto cesareo presso l'ospedale Sant'Anna della Città della Salute di Torino eseguito dal professor Alberto Revelli e dalla dottoressa Silvana Arduino. L’intervento ha successo, mamma e figlio stanno entrambi bene e possono tornare a casa. Ma il calvario non è ancora terminato. 

Pochi mesi dopo le condizioni della ragazza peggiorano nuovamente. L’aria non passa più nei polmoni perché la massa tumorale comprime sempre di più i polmoni stessi. Non c’è altra soluzione che un disperato tentativo di rimuoverla attraverso un intervento estremo, cosiddetto 'di salvataggio'. 

La massa tumorale è grande quanto un melone, misura 12 centimetri per 10 per 6 centimetri e pesa 1.500 grammi. La ragazza viene ricoverata e operata all'ospedale Molinette dove in 6 ore di intervento l’équipe composta dal professor Enrico Ruffini, dai dottori Marco Pocar, Paraskevas Lyberis e Matteo Roffinella, assistiti dal team di anestesisti composto dai dottori Alessandro Buttiglieri, Giancarlo Fornaro e da Anna Chiara Trompeo, riescono a rimuovere la massa dal suo petto, preservando il cuore e ripristinando la piena funzionalità del polmone sinistro gravemente compresso. 

Dopo 10 giorni dall’intervento la ragazza torna finalmente a casa all’affetto dei suoi cari e ad accudire il suo bambino. A un mese dall’intervento il cuore è tornato a battere normalmente e la mancanza di fiato ormai è un lontano ricordo. "Questo straordinario risultato è l'esito di un grande lavoro di squadra dei professionisti appartenenti ai diversi presidi dell'Azienda, che con coraggio affrontano casi estremi con interventi di frontiera, che sempre più dimostrano il ruolo Hub e di riferimento di questa Azienda", ha commentato il direttore generale della Città della Salute di Torino, il dottor Giovanni La Valle.
 


Si parla di