Cronaca

Pusher obbliga un giovane a comprare la droga. Al suo "no", viene minacciato con un paio di forbicine

Arrestato, assieme al complice, per rapina

Il parco del Valentino

Stava passeggiando all'interno del parco del Valentino, nel pomeriggio di mercoledì 29 luglio 2020, attorno alle 17.

Una giornata molto calda e, anche per questo motivo, un 20enne decide di fermarsi su una panchina per un breve momento di riposo.

Ma in quel preciso istante, il giovane viene avvicinato da due stranieri che non conosce. Mentre uno fa da palo, in sella a una bicicletta, l’altro gli propone di acquistare del “fumo”.

E lo fa poggiando sulla panchina un pezzo di sostanza dal colore bianco ed una pallina: "Sono 30 euro", gli spiega il pusher.

Il 20enne, però, della droga non sa che farsene. E, con le buone, spiega allo spacciatore come non sia interessato all'acquisto, alzandosi e andandosene.

Poco dopo, il ragazzo viene raggiunto dallo spacciatore e, brandendogli contro una forbicina a distanza ravvicinata, lo accusa di avergli sottratto lo stupefacente e che dovrà dargli i 30 euro.

Preso dalla paura, il 20enne gli porge una banconota da 50 euro, ribandendogli come non voglia storie, di essere lasciato in pace.

E mentre il pusher si allontana, ribandendo come gli avrebbe portato il resto di 20 euro, la vittima incontra due poliziotti in moto che stanno pattugliando il parco. E inizia a raccontare loro la disavventura, con tanto di meticolosa descrizione dei due stranieri.

Gli agenti riescono ad intercettare i due, sempre nel parco, mentre erano intenti a disfarsi del contenuto delle loro pipe per crack.

A seguito della perquisizione personale, addosso a uno dei due verrà trovata e sequestrata la forbicina usata per minacciare il giovane. Nei guai sono finiti un tunisino di 31 anni ed un senegalese di 24, entrambi irregolari in Italia e con precedenti di polizia specifici, sotto vari alias.

Non avendo una dimora fissa e non avendo documenti d’identità, i due sono stati sottoposti a fermo per "rapina in concorso". Dopo la convalida del provvedimento, ora si trovano in carcere a Torino.


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