Cronaca

Alberata di corso Marconi trascurata, a rischio il verde pubblico

Ancora abbattimenti di alberi in corso Guglielmo Marconi. L’alberata è trascurata. Soldi per le panchine wi-fi in via Roma, ma non per il verde, nemmeno quello storico. Altri due ippocastani sono stati abbattuti nei giorni scorsi in Corso Marconi, nella stessa area taxi oggetto di abbattimenti nel gennaio 2014.

Il Comitato Salviamo Corso Marconi, in attesa di conoscere dal Verde Pubblico la valutazione sulle ragioni specifiche di questa moria, lamenta ancora una volta la mancanza di cura e manutenzione dell’alberata, aggravatasi da quando si è prospettata l’ipotesi di realizzazione del parcheggio interrato privato, progetto per cui dovrebbero essere abbattuti o rimossi tutti gli ippocastani compresi fra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio.

Il Comitato Salviamo Corso Marconi esprime viva preoccupazione per la sorte dell'alberata che, una volta rimossa, secondo il progetto della società aggiudicatrice del lavoro, dovrebbe essere sostituita con giovani ippocastani impiantati in vasche di cemento profonde 1,5 metri su soletta, di certo non le condizioni ideali per la loro crescita a piena statura e durata nel tempo, a dispetto delle prescrizioni di Soprintendenza e Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali. Intanto, con l’abbandono di ogni cura sostanziale, si è arrivati progressivamente alla situazione attuale, con un'alberata che tutti definiscono trasandata e disomogenea, e bisognosa di "interventi chirurgici". Il Verde Pubblico è privo di risorse e chi compie le scelte nel campo della mobilità, dei parcheggi e delle infrastrutture si accanisce in scelte controproducenti.

Aggiungendo beffa al danno, apprendiamo che la Città è pronta a spendere 250.000 euro in una gara per panchine con wi-fi «con presa USB» per “imporre” la contestata pedonalizzazione del primo tratto di via Roma.

La nostra richiesta come Comitato è una sola: che vengano rimpiazzati gli alberi che non sono più stati sostituiti, o che vengono abbattuti. Il degrado dell'alberata non è una scelta casuale, ma frutto di una scelta che porti l’opinione pubblica ad accettare il parcheggio, perché "tanto l'alberata peggio di così non potrà essere.


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