Cronaca

Sarà un altro anno nero per le aziende metalmeccaniche del torinese

Diverse migliaia di posti di lavoro sono a rischio e all'orizzonte non si vede alcuna soluzione.

Non c'è alcun segnale di miglioramento all'orizzonte nel 2015, per l'industria metalmeccanica torinese. Sono migliaia purtroppo i lavoratori che vedranno partire i propri licenziamenti e il cui posto di lavoro è seriamente in pericolo. E al momento non si vede alcuna soluzione. " Molte aziende - spiega Federico Bellono, segretario generale della Fiom di Torino - sono vicine al tracollo. Tra queste la Beltrame, la De Tomaso ma anche la Lucchini il cui stabilimento di Condove non ha al momento trovato acquirenti. Sono tante purtroppo le aziende nelle mani di curatori fallimentari e commissari - continua - e in Regione e al Ministero si aprono continuamente tavoli a questo proposito". 

E la situazione non è rosea nemmeno per il gruppo Fca, nè tantomeno per gli operai di Mirafiori che resteranno in cassa integrazione per tutto il 2015. "Nel mese di gennaio alla Maserati di Grugliasco non si lavorerà al sabato e anche per Cnh i segnali non sono incoraggianti - spiega ancora Bellono -: i cassintegrati di New Holland spostati all'Iveco sono tornati nuovamente in cassa integrazione e gli interinali sono stati lasciati a casa". Preoccupa poi anche Finmeccanica con l'Alenia Thales che non ha in vista alcun investimento per l'anno appena iniziato e che a Torino conta 700 dipendenti.

Bellono poi non risparmia una critica alle istituzioni : "Non abbiamo visto,  in questi primi mesi, da parte del nuovo governo regionale, uno scarto apprezzabile - ha dichiarato amareggiato - . Le crisi difficilmente trovano una soluzione, ben che vada vengono tamponate con l'uso degli ammortizzatori sociali che a un certo punto finiscono, come nel caso della De Tomaso". 


Si parla di