Cronaca

Casa Martini, il museo del brand torinese che ha conquistato il mondo

La storia di Martini è intrecciata di vie, piazze e giardini a Torino. E in collina, a Pessione di Chieri, lo stabilimento di produzione dal 1863 è anche un museo da visitare (e gustare)

“Martini” è uno dei brand più noti al mondo: un marchio di bevande, ma anche un fenomeno di stile, cultura e di auto belle e soprattutto vincenti nei campionati rally e su pista.

Quello che forse molti non sanno a Torino è che la storia di questo brand è una storia nata e cresciuta nella nostra città, a pochi chilometri dalla quale ancora oggi esiste un luogo che è al contempo una fabbrica, una terrazza, una galleria e un museo da vivere: Casa Martini.

A Torino, il sito originario da cui è scaturita tutta la storia di questo marchio è in via Maria Vittoria, tra via Roma e piazza Carlina: nell’Ottocento la strada si chiamava “via Madonna degli Angeli” e quel pezzo di strada era la Contrada San Filippo, dal nome della chiesa di San Filippo Neri. Al 3 bis di quella via nacque il 1° luglio del 1847 la “Distilleria Nazionale di Spirito di Vino all’uso di Francia - Deposito di rhum, absinthe, kirsch, cognac, curaçao”. A fondarla furono quattro commercianti piemontesi: Clemente Michel, Carlo Re, Eligio Baudino e Carlo Agnelli, nonno di Giovanni fondatore della Fiat (e a sua volta nonno dell’Avvocato).

Poco dopo l’avvio dell’attività, fu assunto come garzone un ragazzino di 14 anni la cui famiglia, originaria di Firenze, si era dovuta trasferire a Torino per problemi economici. Quel ragazzino fece carriera nella Distilleria, di cui arrivò a curare la parte commerciale a partire dal 1851, quando a soli 17 anni divenne socio dell’azienda e partecipe degli utili: quel giovane era Alessandro Martini, e grazie al suo lavoro la famiglia non ebbe mai più difficoltà economiche.

Nel 1860 morì Carlo Re, e la società doveva essere ristrutturata. Il 29enne Martini divenne in quel momento l’uomo di punta dell’azienda, insieme all’amico e collega Teofilo Sola (contabile di Carmagnola) e a un liquorista molto bravo: il suo nome era Luigi Rossi, nato a Val della Torre nel 1828. Nel 1863 nacque così con un capitale di 100.000 lire la società in accomandita semplice “Martini, Sola e C.ia” (compagnia), in cui oltre ai tre nuovi soci c’erano anche i vecchi Agnelli e Baudino, che poco dopo lasciarono l’azienda.

Nel 1879, alla morte di Teofilo Sola, nasce poi la “Martini & Rossi”, con i due soci che rilevano la quota in mano al figlio di Sola. La nuova azienda è ormai una realtà affermata, e l’antica sede di via Maria Vittoria viene sostituita nel 1887 con un grande palazzo progettato dall’ingegner Riccio a poche centinaia di metri, in corso Vittorio Emanuele II (tra via Carlo Alberto e via San Francesco da Paola).

Nel 1892 muore anche Luigi Rossi, le cui quote vengono ereditate dai figli Cesare e Teofilo, chiamato proprio come il vecchio socio Sola. Martini ha invece due figli piccoli e una figlia, e il genero Enrico Govean cede le quote di famiglia nel 1905 ai Rossi, con Ernesto ed Enrico che si uniscono ai fratelli maggiori. L’azienda ha ormai sedi in tutto il mondo, e l’importanza del marchio Martini (o Martini & Rossi negli USA, dove “Martini” è il nome di un bicchiere e di un cocktail) è una realtà consolidata destinata a un percorso di successo che continua ancora oggi: grazie alla fusione con Bacardí (curiosità: il nome ufficiale ha l’accento) avvenuta nel 1993, oggi il gruppo è terzo al mondo nel settore delle bevande alcoliche.

A Torino, l’ultimo luogo da visitare nel tour alla scoperta della storia Martini è ai Giardini Reali: è qui, precisamente nella parte inferiore affacciata su Viale I Maggio, che dal 1955 si trova il busto di Teofilo Rossi (morto nel 1927). Divenuto sindaco di Torino nel 1909 (fino al 1917), fu nominato da Vittorio Emanuele III conte di Montelera, il monte nella Val della Torre dei suoi antenati.

(Foto di Laura Socci per PAPUM Comune di Torino)

Ma è a Pessione di Chieri, sulla collina torinese, che si trova il luogo migliore per conoscere la storia di questo marchio universalmente noto (anche a James Bond): Casa Martini. Era il 1864, il nome di Martini era comparso da un anno sulle etichette dell’ormai ex Distilleria Nazionale. Lo stabilimento delle origini, a San Salvatore Monferrato, era divenuto ormai inservibile: per sostituirlo fu scelta l’ex dimora del conte Viale a Pessione. La nuova fabbrica aziendale era perfetta per vari motivi: più vicina alle sedi di Torino, comoda per raggiungere i vigneti nel Monferrato e soprattutto attaccata alla locale stazione, sui cui binari passava la ferrovia Torino-Asti-Genova, strategica per le esportazioni in tutto il mondo.

153 anni dopo, gli “Stabilimenti Enologici” di Pessione sono ancora l’unica fabbrica al mondo in cui vengono prodotte le bottiglie marchiate Martini, nel fedele rispetto della ricetta originale, tradizione della casa che in un secolo e mezzo è passata dalle mani di una dozzina di persone, compresi l’erborista e i due enologi attualmente impiegati.

Ma oltre allo stabilimento produttivo, Casa Martini è anche un luogo di contatto col pubblico. La Terrazza e il Lounge Bar, una academy per corsi di creazione vermut e mixology e la galleria d’impresa Mondo Martini. Nel Museo di storia dell’Enologia si possono ammirare reperti antichissimi e moderni, dall’antico Egitto all’America precolombiana passando per la tradizione enologica del Piemonte. In un’ora di visita, che si conclude con un aperitivo offerto ai visitatori, Casa Martini è un’esperienza di osservazione e interazione alla (ri)scoperta di un pezzo importante della cultura torinese.


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