Cronaca

Studenti e precari in piazza contro il Job Act, bloccato il centro cittadino

Prima dell'inizio del corteo, le forze dell'ordine hanno sequestrato ai manifestanti bastoni, mazze ed alcune bombolette. Danneggiati, la scorsa notte, alcuni semafori

Tornano in strada gli studenti torinesi, un po' universitari, un po' delle scuole superiori, - poco meno di un migliaio - bloccando le principali arterie della città per protestare contro i tagli voluti dal governo Renzi.

Bloccata, in prima mattinata, la stazione Lingotto, occupata dagli studenti del Copernico e del Luxemburg e corso Francia da quelli del Cattaneo: occupato anche corso Matteotti, che ha ospitato il serpentone di studenti ed appartenenti ai centri sociali diretti verso corso Vittorio Emanuele. Qui alcuni attimi di tensione, davanti alla sede del Miur dove i manifestanti hanno lanciato uova e vernice rossa. Ad essere bersagliato poi il rettorato dell'Università, dove un gruppo mascherato ha simbolicamente murato l'ingresso per protestare contro il caro studi e le condizioni in cui versa Palazzo Nuovo.

Chiusa al traffico anche la vicina via Po, presa d'assedio da uno spezzone di manifestanti aperto con lo striscione "dalle scuole all'università basta tagli e precarietà". A scortare la manifestazione le forze dell'ordine e la Digos, dispiegate nelle principali arterie cittadine coinvolte dal corteo.

Insieme agli studenti anche precari e sindacalisti di Usb, Cub e Cobas in protesta contro il Jobs act. "Niente profitti sui diritti" è lo striscione di apertura tenuto da ragazzi con le maschere bianche di Anonymous.


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