Cronaca

Non solo fabbriche, ecco i 7 luoghi più belli e sconosciuti di Mirafiori

Il "quartiere operaio" di Torino sud nasconde tanti gioielli storici e architettonici da conoscere e visitare

Per i torinesi ma soprattutto per il resto del mondo, Mirafiori è praticamente un sinonimo di Fiat. È in questo quartiere di Torino sud, infatti, che si trova dal 1939 il principale stabilimento di quella che oggi si chiama FCA: 2 milioni di metri quadri, 20 chilometri di linee ferroviarie interne e 11 chilometri di strade sotterranee lo hanno reso in passato il più grande complesso industriale italiano, nonché la maggiore fabbrica automobilistica di Torino e di tutta Europa.

Ma anche senza la Fiat, Mirafiori è un quartiere ricco di storia e di luoghi da conoscere per comprendere meglio la stessa storia della città di Torino. Ecco allora sette luoghi di Mirafiori di grande fascino anche se spesso poco conosciuti.

Castello di Mirafiori

Su una terrazza naturale lungo il Sangone, nel 1581 Jacopo di Savoia-Nemours fece costruire una villa denominata Pellegrina. Quattro anni dopo, edificio e terreno passarono al duca Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1585 donò tutto alla giovane moglie Caterina D’Asburgo. In onore delle origini spagnole della moglie, Carlo Emanuele I battezzò il possedimento con il nome di Miraflores, ovvero “guarda i fiori”.

Nella realizzazione del castello di Mirafiori venne infatti data grande importanza al parco e ai giardini, tanto da deviare anche il Sangone. Nel 1636 il castello divenne la dimora di Maria Cristina, mentre nel 1640 fu bombardato dall’esercito francese. I Savoia persero così interesse per il castello di Mirafiori, preferendo far costruire le residenze di Venaria e della vicina Stupinigi.

Nel 1741 la residenza fu riadattata a manifattura di tabacco e, infine, nel 1753 re Carlo Emanuele III la vendette all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, gli stessi proprietari di Stupinigi. Nel 1866 la tenuta fu ceduta a Rosa Vercellana, amante e futura moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, che anche se non poteva rivendicare diritti dinastici per sé e per i figli (essendo la seconda moglie detta “morganatica”) acquisì il titolo di contessa di Mirafiori e Fontanafredda.

Il castello era ormai in pessime condizioni e a fine Ottocento fu quasi completamente demolito. Della maestosa residenza oggi restano solo pochi resti nel parco lungo il Sangone.

(Foto da Museo Torino)

Mausoleo Bela Rosin

Rosa Vercellana accettò sempre per amore un ruolo defilato nella scena pubblica. Ebbe anche due figli da Vittorio Emanuele II, chiamati proprio Vittoria ed Emanuele. Per sfuggire alle maldicenze di corte, vissero sempre lontani dal centro di Torino, tra Mirafiori e la Mandria e poi a Firenze e Roma, dove fu costruita Villa Mirafiori e dove morì il primo re d'Italia nel 1878. Rosa, detta la Bela Rosìn, morì nel 1885, e i suoi figli vollero dedicarle un maestoso mausoleo, una perfetta copia del Pantheon di Roma dove fu seppellito il marito. Ultimato nel 1888, l'edificio passò nelle proprietà del Comune nel 1970. Dopo tentativi falliti di restaurarlo e di dargli un uso, il mausoleo della Bela Rosin fu abbandonato e preda di vandalismi, furti e secondo alcuni anche di messe nere e riti satanici, che resero questo edificio uno dei più temuti dai bambini di Mirafiori. Nel 2001 il sindaco Castellani affidò finalmente i lavori di restauro agli architetti Isola e Gabetti, così nel 2005 il palazzo è tornato agli antichi splendori ed è stato affidato al sistema bibliotecario, che vi organizza convegni, letture, spettacoli ed eventi di vario genere.

Cascina Mirafiori

Se del Castello di Mirafiori non ci sono che pochi e frammentari resti, ancora in piedi è la cascina un tempo al servizio della reggia ducale lì vicina. In strada del castello di Mirafiori 142 oggi si trovano residenze private, ma si confermano ancora la torre colombaia e il portale d'ingresso di epoca settecentesca.

Borgo Mirafiori

Ancora in piedi sono anche le case e le cascine che dal Seicento si sono formate intorno al Castello: queste basse abitazioni che hanno resistito ai moderni palazzi erano abitate dai contadini che fondarono il primo nucleo della borgata Mirafiori.

(Foto di Edoardo Vigo da Museo Torino)

Castello del Drosso

Nel Duecento sulle rive del Sangone fu eretto questo antico insediamento rurale, che nel Trecento passò alla famiglia dei Vagnone, i quali innalzarono una residenza turrita, dando così origine al cosiddetto castello del Drosso.

A pianta quadrata e raccolto attorno a una corte chiusa, con le tipiche quattro torri angolari, fu frazionato in quattro parti nel 1496, fino al 1539 quando il conte Gugliemo Gromis di Trana riuscì ad acquistarlo quasi intermente. Il castello diventò quindi una dimora gentilizia per il soggiorno delle famiglie nobili che frequentavano il vicino Castello di Mirafiori.

(Il Castello del Drosso. Fotografia di Paolo Mussat Sartor e Paolo Pellion di Persano, 2010. © MuseoTorino)

Torre Mirafiori

In corso Unione Sovietica 409, di fronte alla Fiat, fu realizzato tra 1970 e '74 questo palazzo di 60 metri e 15 piani. A realizzarlo furono gli architetti Sergio Jaretti Sodano ed Elio Luzi: l'edificio rappresenta il capostipite di una serie di 10 palazzi della stessa altezza realizzati in quegli anni tra corso Unione e corso Benedetto Croce.

Aeroporto di Mirafiori

Tra via Artom e strada delle Cacce, fu realizzato nel 1911 il primo aeroporto di Torino. Qui nel 1915 Guglielmo Marconi sperimentò le prime comunicazioni radio con un aereo in volo, ma durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti lasciarono in condizioni disastrose lo scalo civile e militare, che fu quindi trasferito a Caselle. Oggi a Mirafiori restano alcuni ruderi della torre di controllo, ma a fianco del Parco Colonnetti si trovano ancora quattro istituti del CNR e un laboratorio dell'Università di Torino.

(I resti della Torre di Controllo dell'aeroporto Gino Lisa di Mirafiori a Torino. Foto Paolo Cuccu)


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