Cronaca

In tutto il Piemonte è crisi per il settore dell'artigianato

In lieve ripresa l'agricoltura ma va peggio il comparto del turismo

Continua la crisi per l'artigianato piemontese. Anche nel periodo gennaio-marzo del 2017 il settore ha manifestato criticità superiori rispetto a quanto evidenziato, nello stesso arco temporale, dal tessuto imprenditoriale regionale nel suo complesso. A fronte di un tasso di crescita negativo generale delle imprese del -0,60%, il comparto artigiano ha subito una flessione ancora più consistente, pari al -0,83%.

Nei primi tre mesi del 2017, sul territorio piemontese sono nate complessivamente 2.888 imprese artigiane. Al netto delle 3.903 cessazioni, il saldo appare ancora una volta negativo (-1.015 unità), dinamica che porta a 120.945 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine marzo 2017 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.

NELLE PROVINCE - Nel I trimestre 2017 le criticità maggiori si riscontrano a Biella (-1,29%) e Vercelli (-1,24%). Contrazioni più intense della media regionale si registrano anche ad Alessandria (-0,91%) e Torino (-0,89%), mentre vanno meglio rispetto al dato piemontese le imprese del Verbano Cusio Ossola (-0,76%), di Cuneo (-0,68%) e Novara (-0,60%). Il dato meno negativo appartiene alla provincia di Asti (-0,27%).

UN CAMPANELLO D'ALLARME - "Il tessuto artigiano piemontese vive un momento di debolezza - ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte - sebbene il calo del numero di imprese rilevato nel I trimestre 2017 sia meno intenso rispetto a quello registrato negli analoghi trimestri degli ultimi due anni". 

È necessario sottolineare tuttavia che il primo trimestre dell’'anno è solitamente caratterizzato da un bilancio negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese: queste ultime si concentrano infatti sul finire dell’'anno precedente e vengono contabilizzate negli archivi camerali nelle prime settimane dell’'anno successivo. 

"Non dobbiamo comunque nasconderci la realtà - continua Dardanello -, che è quella di un tessuto artigiano che mostra fragilità in tutti i territori provinciali e nei principali settori produttivi. Questi dati sono un campanello d’'allarme che non possiamo ignorare e al quale dobbiamo rispondere intensificando gli sforzi per sostenere le imprese artigiane, attraverso il microcredito, le reti d’impresa, i servizi di accompagnamento all’'internazionalizzazione e di supporto all’'innovazione”". 

I SETTORI - La crescita è registrata solo per le imprese artigiane dell'’agricoltura, che chiudono il trimestre con un +1,68%. Il primo comparto per numerosità di imprese artigiane si conferma quello delle costruzioni, che rappresenta il 42,1% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi, ma registra per l’'ennesima volta un dato negativo (-1,16%). Va peggio il turismo (-1,39%), mentre gli altri servizi e il commercio evidenziano risultati lievemente migliori (rispettivamente -0,43% e -0,42%). 
 


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