Cronaca

Il punto verde è una chimera, gli incivili padroni del parco Stura

Nonostante le buone intenzioni dell'amministrazione il parco Stura si è trasformato in un'incredibile discarica di rifiuti. A denunciare le condizioni dell'area anche la circoscrizione

La pioggia caduta ieri su Torino ha graziato almeno per un fine settimana i parchi torinesi. Dalla Pellerina alla Confluenza passando per la Colletta. Aree verdi puntualmente preda dei merenderos che non mancano occasione per sporcare e distruggere. Caso un po’ diverso dagli altri è quello del parco Stura. L’ultima fotografia che ci arriva di corso Giulio Cesare lascia certamente a desiderare. Ossia montagne di rifiuti abbandonate vicino ai cestini, rami spezzati e i segni sul terreno dei fuochi e delle immancabili grigliate. Tutto nella norma – se così si può dire – peccato che l’area sia ancora chiusa al pubblico. E quindi utilizzabile soltanto da alcune associazioni peruviane del territorio che hanno fatto domanda al Comune per un punto verde.

Ma a causa della mancanza di controlli l’area è diventata preda anche dei soliti incivili che il sabato e la domenica trasformano la zona in un’immensa discarica. Qualcuno, in passato, è persino riuscito ad entrare con l’auto sul verde pubblico scatenando l’ira dei residenti del quartiere. Sono state necessarie alcune ramanzine e una serie di chiamate alla municipale per costringere gli avventori del park Stura a fare dietrofront. Il degrado, però, è rimasto sfregiando una zona di Torino a cui ancora manca un progetto che cancelli una volta per tutte il ricordo di tossici e spacciatori.

”L’area verde è recintata ma ci sono punti da cui è possibile accedere – spiega il coordinatore all’Ambiente Vincenzo Iatì -. Uno su tutti è l’accesso della ciclabile vicino al fiume, quello non si può certo chiudere. Non avrebbe senso”. Grande rammarico anche da parte della presidente della circoscrizione Sei Nadia Conticelli.  “Il parco è recintato da sette anni e noi non possiamo permettere che torni alla mercé dei disperati” accusa Conticelli.


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