Cronaca

La raccolta differenziata porta a porta riparte da San Salvario, Vanchiglietta e Santa Rita

L'obiettivo dell'amministrazione è quello di raggiungere il 65% entro il 2020

Stefania Giannuzzi e Lorenzo Bagnacani

Dopo un periodo di stasi, riparte l'estensione della raccolta differenziata porta a porta nel comune di Torino. Secondo il piano di lavoro annuale 2017 della Città e di Amiat, proposto dall'assessora all'Ambiente Stefania Giannuzzi e approvato dalla giunta, il servizio verrà esteso ad altri 68mila cittadini raggiungendo il 55% della popolazione torinese.

I primi quartieri che verranno coinvolti nel servizio saranno nell'ordine San Salvario, Vanchiglietta-Borgo Rossini e Santa Rita, allargando così l'area del servizio verso il centro città. "L'obiettivo - ha spiegato Giannuzzi - è quello di raggiungere il 65% della raccolta differenziata entro il 2020: una sfida ambiziosa per la quale c'è molto da lavorare". Torino, che a suo tempo è stata una delle città italiane più all'avanguardia in termini di gestione di rifiuti ma che negli ultimi anni si è arenata, punta dunque, al piu presto, a rientrare nei parametri stabiliti dall'Unione Europea.

"Il porta a porta - ha dichiarato Lorenzo Bagnacani, presidente di Amiat -, dai dati raccolti, risulta essere il sistema più efficace per raggiungere il 65% di raccolta differenziata". In città i numeri medi di RD si aggirano attorno al 43%, fermandosi al 34% dove c'è il sistema di raccolta stradale e salendo addirittura al 60% laddove si effettua il porta a porta.

Il Comune investirà a breve in campagne di sensibilizzazione effettuando così anche un'operazione di tipo culturale: "Chiederemo uno sforzo alla cittadinanza - ha continuato Bagnacani -: è importante capire che differenziando, non solo si seguono le normative europee, ma si hanno vantaggi in termini ambientali e di costi". Già perché il costo della gestione del rifiuto non differenziato, e quindi da trattare, è notevolmente superiore a quello del rifiuto differenziato. 

E si lavorerà in questo senso anche sui mercati rionali di Torino. Da tempo è stata avviata una sperimentazione al mercato di Porta Palazzo, una realtà particolarmente articolata, dove la sfida è stata e continua ad essere quella di provare a intercettare la quasi totalità dell'umido: un grande beneficio in termini di impatto ambientale.

Ma anche dal punto di vista sociale. È stato stimato infatti che grazie a questa operazione, ogni giorno, sull'area mercatale, vengono recuperati 100 kg di cibo ancora edibile che diversamente finirebbe nel cassonetto e che invece viene utilizzato per le fasce di popolazione più bisognose. 


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