Cronaca

Farmacie di Torino, 10 fra le più antiche sono ancora aperte

Un'attività commerciale che non subisce certo le mode, e infatti anche a Torino ci sono farmacie con una storia di svariati secoli. Ecco le più antiche

Si dice che la farmacia sia l'attività commerciale più sicura di tutte, e in effetti qualche motivo c'è: i ristoranti e gli alberghi aprono e chiudono, così come i piccoli negozi e a volte anche quelli grandi di alimentari, abbigliamento e servizi; per non parlare di quelli legati a prodotti meno eterni, come i giornali cartacei o le videocassette e i dischi.Una farmacia, invece, potenzialmente è come un diamante: è per sempre. E Torino lo conferma, con due significative eccezioni: il bar ristorante EXKI in via Pietro Micca angolo via XX Settembre, nei locali della Farmacia Alleanza Cooperativa Torinese n. 3, del cui arredo liberty si conservano solo l'insegna e i serramenti dopo la chiusura del 2003; e la “Farmacia del Cambio”, il take away del noto ristorante che si trova dove nel 1816 fu aperta la farmacia di Matteo Operti.

Eccezioni a parte, nella nostra città non mancano farmacie la cui storia si misura in secoli, generazioni dopo generazioni, famiglie dopo famiglie: dagli antichi speziali di corte alle moderne rivendite di medicinali e prodotti da banco, gli esterni e gli arredamenti interni di questi locali raccontano la storia di un servizio alla comunità di cui, per fortuna o purtroppo, avremo sempre bisogno.

Ecco quali sono le dieci farmacie più antiche di Torino ancora in attività:

(Immagine dalla pagina Facebook della Regia Farmacia XX Settembre)

Farmacia degli Stemmi, già Alleanza Cooperativa Torinese N. 7 – via Po 31

La Farmacia degli Stemmi si trova in via Po, sin dalla data di fondazione incisa con caratteri di piombo sulla soglia in marmo del portale d'ingresso: 1732.

Quell'anno, con l'acquisto da parte della Compagnia di Carità di una delle licenze istituite con regie patenti per soddisfare le esigenze createsi con l'incremento della popolazione, la Farmacia del Regio Ospizio di Carità prima annessa all'ospizio (sovvenzionato dalle famiglie nobiliari per i cittadini indigenti) venne aperta ufficialmente anche al pubblico esterno.

Nella seconda metà dell'Ottocento, con lo spostamento del Regio Ospizio di Carità nella nuova sede di corso Unione Sovietica (all'epoca viale Stupinigi) e col nuovo nome di Ospizio di Carità dei Poveri Vecchi, la farmacia di Palazzo degli Stemmi fu venduta a privati: nel 1920 divenne così l'Alleanza Cooperativa Torinese. Nel 1984 ci fu un crollo del Palazzo degli Stemmi, già restaurato dopo i bombardamenti del 1943, e la farmacia cambiò ancora proprietari, arrivando a quelli odierni, che dopo alcuni anni nella sede provvisoria di via Rossini hanno riportato la farmacia nella sue sede storica.

Regia Farmacia Masino – via Maria Vittoria 3

Fu fondata nel 1667 da Francesco Maria Masino, che l'anno dopo fu nominato speziale di corte dai Savoia. È invece dal Settecento che si trova nel palazzo dell'Accademia delle Scienze, che prima del 1787 si chiamava Collegio dei Nobili: prima della collocazione attuale affacciata su piazza San Carlo la farmacia si affacciava su via Lagrange. Nel 1905 la famiglia Masino, dopo oltre due secoli, ha ceduto l'attività alla Società Anonima Farmaceutica Torinese. Negli scaffali e nel magazzino sono tuttora conservati oggetti antichissimi, contenitori in legno dipinto del tardo Seicento, vasi di farmacia del Settecento di varia provenienza, boccali, albarelle e un mortaio in bronzo del 1718 sul piedistallo originale.

Regia farmacia XX Settembre, già Schiapparelli – via XX Settembre 87

Una delle più antiche farmacie della città: le sue origini sono tra Cinque e Seicento, quando era una spezieria annessa al piccolo ospedale che i canonici del Duomo avevano realizzato in piazza San Giovanni.

Situata dal Settecento nel palazzo del Seminario Arcivescovile, fu acquistata nel 1824 da Giovanni Battista Schiapparelli, uno dei precursori dell'industria farmaceutica italiana. Nel retro della farmacia sono conservati gli attestati che testimoniano l'autorizzazione dei Reali a fregiarsi dei blasoni nell'insegna; ma questa antica bottega è stata anche importante per la storia di Torino. Nel retrobottega, infatti, si riunivano intellettuali e carbonari, da Cavour a Rattazzi, da Crispi a Sella: a loro venivano offerti speciali elisir, molti dei quali sono prodotti ancora oggi, come il rinomato Balsamo di Gerusalemme.

La farmacia conserva ancora i suoi arredi ottocenteschi, mantenendo fede anche a un'altra antica tradizione iniziata da Schiapparelli, che aveva reso il suo laboratorio una casa farmaceutica: ancora oggi, infatti, è una delle poche farmacie torinesi a preparare farmaci nel proprio laboratorio.

Farmacia Anglesio – via Milano 11

Nel Cinquecento a Torino vi erano 24 spezierie collegiate: da una di queste nasce la farmacia che la famiglia Anglesio acquista nel 1682 dallo speziale Carlo Campeggio. A inizio Settecento la bottega si trasferì in contrada d'Italia, l'odierna via Milano, che Juvarra aveva rinnovato da poco, raddrizzandola e aprendovi una piazza. Proprio qui si trova la farmicia che la famiglia Anglesio ha tramandato di generazione in generazione fino al 1883.

Farmacia Chimica Tullio Bosio – via Garibaldi 24

Pur essendo attiva dal 1605, fu istituita ufficialmente solo il 30 maggio 1715 (come si legge su uno dei fregi posti al di sopra delle vetrinette). In via Garibaldi si trasferì dopo che nel corso di quel secolo fu ridisegnata l'antica contrada Dora Grossa. A fine Ottocento la famiglia Bosio la acquistò e la tenne fino al 1920: in questo lasso di tempo Tullio Bosio creò l'attuale caratteristica facciata in pietra, rimasta inalterata come tutto l'esterno a parte il serramento d'ingresso a bussola.

Farmacia Collegiata Ferrero – via del Carmine 1

Anche se non si sa dove fosse sattamente, l'origine di questa farmacia risale alle 24 spezierie collegiate del Cinquecento. È tra il 1761 e il 1768 che si stabilisce definitivamente nei locali commerciali di palazzo Saluzzo Paesana, realizzato da un allievo di Juvarra: all'epoca piazza Savoia si chiamava piazza Susina ed era il punto di incontro tra la vecchia città e i quartieri ridefiniti dal terzo ampliamento urbanistico. La “devanture” (cioè la facciata con la vetrina) in marmo scolpito e inciso che si vede oggi risale proprio al Settecento.

Farmacia della Consolata – via delle Orfane 25

Probabilmente la più antica di Torino. All'ingresso una targa indica la data di fondazione nel 1510, quando era tra le 24 collegiate del Venerando Collegio dei santi Cosma e Damiano. Nel 1760 i documenti indicano come proprietario l'ospedale “de' pazzi”, mentre nel 1855 fu acquistata da Giovanni Andero, che l'anno dopo la trasferì in via delle Orfane, che all'epoca si chiamava via della Ghiacciaia.

Farmacia Solferino, già San Giuseppe – via Santa Teresa 21

La Farmacia San Giuseppe aprì nel 1708: all'epoca si trovava all'angolo di fronte a quello attuale, dove si è trasferita nel 1928, mentre è dal 1998 che si chiama con il nome attuale. Tutte le pareti interne sono rivestite da piccole e caratteristiche tessere di mosaico.

Farmacia Operti – piazza Vittorio Veneto 11

Anche la farmacia Operti affonda le sue radici nelle collegiate cinquecentesche. Su piazza Vittorio si trova invece più o meno da quando esiste piazza Vittorio, cioè dagli anni '30 dell'Ottocento, epoca a cui risale anche l'elegante portale neoclassico in marmo.

Farmacia Algostino De Michelis – piazza Vittorio 10

Come la Operti, anche la bottega di questa farmacia risale alla creazione di piazza Vittorio nella prima metà dell'Ottocento, epoca di cui conserva gli originali arredi stile Impero. Acquistata negli anni trenta del Novecento dal dottor Algostino, che ne era già direttore, ancora oggi appartene alla famiglia che ne cura la conservazione e che nel 1980 l'ha ampliata con i locali dell'antica profumeria Binfa. Nel 1992 subì un incendio doloso, a cui seguì un attento restauro integrale.


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