Cronaca

Da ferrovie abbandonate a piste ciclabili: ecco le tratte in provincia di Torino

FS pubblica l'Atlante delle linee ferroviarie dismesse per trasformarle in ciclovie. La nostra provincia è interessata da due tratte

Un ponte sulla Bricherasio-Barge

Pedalare nella natura, là dove un tempo passavano i treni: è questo il senso dell’Atlante delle linee ferroviarie dismesse presentato alla fiera Ecomondo di Rimini dalle Ferrovie dello Stato. E anche in provincia di Torino potremo presto percorrere in bicicletta questi itinerari affascinanti.

Per illustrare il valore culturale, storico, architettonico e paesaggistico di linee e fabbricati non più utilizzati per l’esercizio ferroviario, FS e RFI hanno presentato il volume dedicato a queste tratte chiamate “greenways” ovvero vie verdi. L’Atlante raccoglie più di 120 schede dettagliate – dati tecnici e storici, fotografie e posizione geografica delle ex linee, oltre a qualche accenno ai contesti circostanti per comprendere le potenzialità e i possibili benefici – relative a circa 1.500 km di linee ferroviarie, lungo le quali sono collocate più di 400 stazioni e migliaia di fabbricati.

L’Atlante è rivolto in particolare alle Amministrazioni pubbliche e alle Associazioni interessate a individuare possibili forme di riuso e riconversione, sia in chiave turistica e sia per una mobilità ecosostenibile, per creare attività e iniziative dedicate al territorio e ai cittadini. La dismissione di questi tracciati nel corso degli anni è stata causata da vari motivi, come l’insufficienza della domanda di trasporto o la realizzazione di linee ferroviarie più veloci.

Il territorio della provincia di Torino è interessato da 2 delle 120 tratte a livello nazionale: la Bricherasio-Barge e la Airasca-Cavallermaggiore:

Bricherasio (TO)-Barge (CN)

Lunga circa 12 km, fu realizzata nel 1885 come diramazione della linea Pinerolo-Torre Pellice nella stazione di Bricherasio (linea ad oggi in esercizio), in modo da consentire a Barge di avere il collegamento ferroviario con Torino per trasportare materiali lapidei (gneiss) e minerali di quarzo estratti nelle zone tra Barge e Bagnolo Piemonte. Scarsamente utilizzata sia per le merci sia per i passeggeri, il servizio viaggiatori fu soppresso nel 1966. Nel 1970, a seguito dell’esaurirsi del filone delle merci, la Bricherasio-Barge venne chiusa al traffico: la linea fu dismessa definitivamente nel 1984.

Il tracciato è rettilineo fino alla stazione di Bagnolo Piemonte, diventando poi tortuoso nel successivo tratto fino a Barge, anche se la pendenza, mediamente del 3 per mille, non è particolarmente elevata.

Nel 2010 la sede ferroviaria nel tratto Bricherasio-Campiglione-FenileBibiana, a cura della Provincia di Torino nel cui ambito ricade la tratta in questione, è stata trasformata in pista ciclabile asfaltata per circa 5 km, fino al confine con la Provincia di Cuneo, prima di Bagnolo; è allo studio la realizzazione del proseguimento della pista verso Barge, fortemente sostenuta dal Comune di Bagnolo Piemonte per il tratto di competenza.

Sono molte le opere d’arte presenti lungo la linea; tra tutte si annoverano come le più importanti il ponte in muratura a 5 archi di 16 m di luce ciascuno (per una lunghezza totale di circa 100 m) sul Torrente Pellice al km 0,955, e il ponte a 3 archi sul Torrente Grana al km 7,982 (circa 18 m di lunghezza). I Comuni interessati dal percorso sono Bricherasio, Fenile, Campiglione, Bibiana, Bagnolo e Barge.

Airasca (TO)-Cavallermaggiore (CN)

Lunga circa 34 km, rappresenta un segmento del tracciato con cui a fine ’800 si intendeva collegare Pinerolo ad Alessandria: la linea, infatti, collegava la Torino-Pinerolo (dalla stazione di Airasca, tutt’ora in esercizio) alla linea Torino-Fossano-Savona (dalla stazione di Cavallermaggiore, tutt’ora in esercizio).

Caratterizzata da un livello basso di traffico, dovuta alla natura prettamente agricola del territorio attraversato, già nel 1959 la linea fu proposta per la chiusura al traffico, che avvenne definitivamente nel 1986. Le stazioni dismesse sono le sei intermedie di Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte, Moretta, Villanova-Solaro e Cavallerleone, più la fermata di Cercenasco. La linea presenta numerosi fabbricati (una cinquantina) e opere d’arte, tra le quali la più imponente è il ponte a cinque archi a sesto ribassato di luce 17 m sul Torrente Pellice situato al km 13,3.

Nel 2011 è stata realizzata una pista ciclo-pedonale asfaltata, completamente pianeggiante, in due tratti consecutivi Airasca-Villafranca Piemonte (circa 16 km a cura della Provincia di Torino) e Villafranca Piemonte-Moretta (circa 5 km a cura della Provincia di Cuneo).

La pista ciclabile è stata denominata dal 2014 Via delle Risorgive, per la presenza di numerose sorgenti naturali tipiche delle pianure alluvionali.  Il tracciato della linea interessa i Comuni di Airasca, Scalenghe, Cercenasco, Vigone, Villafranca Piemonte, Moretta, Villanova Solaro, Murello, Cavallerleone e Cavallermaggiore.


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