Cronaca

L’hanami a Torino: le proprietà terapeutiche delle passeggiate sotto i ciliegi in fiore

Siamo nel periodo di fioritura dei ciliegi: ecco dove andare tra Torino e dintorni per rilassarsi seguendo la filosofia giapponese dell'hanami

Parco Eusebio Bava - foto di Alexandru Patrascanu

Tra le proprietà benefiche che la primavera porta con sé (tranne che agli allergici), c’è sicuramente il potere terapeutico, romantico e rilassante sprigionato dagli alberi in fiore. I ciliegi, in particolare, a Torino come altrove, sono gli arbusti più indicati e anche più diffusi sul territorio torinese per godere di questo spettacolo.

Hanami è un termine giapponese che significa “guardare i fiori” e indica la tradizionale usanza nipponica di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi: una tradizione che in Giappone va avanti da più di un millennio, e che ancora oggi è motivo di spostamenti e viaggi più o meno lunghi verso le località più famose del Paese. In genere la festa consiste nell’ammirare la fioritura dei ciliegi durante pic nic e scampagnate all’ombra degli stessi alberi.

Anche a Torino è possibile praticare l’hanami, visto che proprio in questi giorni è in corso la fioritura dei ciliegi. Ecco qualche idea o suggerimento per chi volesse sapere tutto sui ciliegi di Torino e della collina.

A TORINO

Il Comune di Torino ha due strutture atte alla produzione di materiali vegetali: il Vivaio Regio Parco, dove vengono coltivati per lo più alberi e grandi arbusti, e l’Istituto Bonafous di Chieri.

Se nel Vivaio Regio Parco (indirizzo Strada Consortile alla Manifattura Tabacchi 32) sono attualmente in coltivazione centinaia di alberi destinati a viali alberati e giardini e parchi storici – tra cui anche i ciliegi – all’interno dell’Istituto Bonafous di Chieri vi è l’Istituto di Istruzione Superiore “B.Vittone”: in collaborazione col Settore Verde Pubblico della Città di Torino, dal 1996 è in corso un progetto di recupero e salvaguardia del germoplasma locale su melo e ciliegio.

Dal parco della Pellerina a quello della Colletta, dal Giardino medievale di Palazzo Madama in piazza Castello ai viali alberati e agli spazi verdi lungo il Po, in città sono quindi numerosi i luoghi dove osservare i ciliegi monitorati e curati dal Comune.

IN COLLINA

Come ogni torinese sa, è sulla collina che da est domina la città che i ciliegi sono più numerosi e riparati dal traffico cittadino. In particolare, è inevitabile il riferimento alle celeberrime ciliegie di Pecetto Torinese.

La coltivazione del ciliegio è stata introdotta nella collina torinese dagli antichi Romani nella loro colonia di Carreum Potentia, il nome latino di Chieri. Secondo gli storici locali, i Savoia (che hanno contribuito al verde di Torino) e gli eremiti Camaldolesi dell’Eremo contribuirono tra Seicento e Settecento a diffonderlo nella zona di Pecetto; i Savoia come pastura e richiamo per gli uccelli per le loro battute di caccia, mentre gli eremiti usavano le ciliegie per fare confetture, liquori e decotti.

La “cerasicoltura” (cerasum in latino significa ciliegio) pecettese si sviluppò in particolare a inizio Novecento, per diversificare le colture rispetto alle vigne. L’ambiente di Pecetto si è rivelato ideale per questa coltivazione, grazie all’esposizione a sud che la ripara dai venti freddi provenienti da nord: è così che i ciliegi e le ciliegie di Pecetto sono diventate tra le più apprezzate di tutta Italia.

Per chi volesse praticare l’hanami sulla collina torinese, si possono osservare quindi moltissimi ciliegi sulle medie alture tra Revigliasco e Pecetto. Il 9 aprile, infine, la Proloco di Pecetto organizza la 36ª “Camminata tra i Ciliegi in fiore”: per iscriversi e partecipare alla manifestazione ci sono punti informativi a Torino e nei Comuni a sud est del capoluogo (Cambiano, Carignano, Castiglione, Moncalieri, Chieri, Pino Torinese, Santena, Trofarello e Villastellone). Per maggiori informazioni cliccare su questo link


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