Cronaca

Festa in piazza Risorgimento, dopo 10 mesi riapre il rifugio antiaereo

All'inaugurazione hanno preso parte l'assessore al Bilancio del Comune Passoni e il presidente della Quattro Claudio Cerrato. Iren ha contribuito a mettere in sicurezza tutte le gallerie

Fotografie di Gabriele Bolognesi

E’ rimasto chiuso al pubblico per dieci mesi a causa delle infiltrazioni che hanno provocato un guasto all’impianto elettrico. Ma da questa mattina, grazie all’intervento della Città di Torino e di Iren, il rifugio antiaereo di piazza Risorgimento, tra i più grandi per dimensioni grazie ad una superficie di 700 metri quadri, è tornato perfettamente agibile. All’inaugurazione nel quartiere Campidoglio hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore al Bilancio del Comune Gianguido Passoni, il presidente della circoscrizione Quattro Claudio Cerrato e il gruppo Iren che con il suo intervento ha ripristinato il quadro elettrico, tutte le linee di alimentazione degli impianti di illuminazione interna, gli impianti elettrici di emergenza e l’impianto di evacuazione.

La riapertura del rifugio consentirà dunque al Museo diffuso della Resistenza di riprendere i suoi percorsi, evento che prenderà corpo a partire dal prossimo mese di aprile. In aggiunta verranno proposti nuovi progetti, nuove attività educative e un evento espositivo di approfondimento sul tema dei danni di guerra. “I percorsi nei luoghi di memoria servono per riscoprire la città – ha precisato il presidente Cerrato -. Il nostro obiettivo è quello di portare gli studenti a rendersi conto di come si è evoluta l’Italia in tutti questi anni”.

Riaperta nel 1995 dopo una lunga parentesi la struttura di piazza Risorgimento risulta essere uno dei ricoveri pubblici costruiti a cura del Comune con cemento armato e importanti tecniche antibomba. Tre sono le gallerie parallele che lo rappresentano, larghe quattro metri e mezzo e lunghe 40. Collegate una con l’altra da otto passaggi. “Rappresenta senza ombra una delle tracce più interessanti della nostra città - ha ribadito l’assessore Passoni -. Questi siti, troppo spesso dimenticati, hanno una loro identità e riscoprirli significa dare valore alla storia e a ciò che è stato”. La riapertura sarà anche l’occasione per annunciare l’elaborazione di un terzo percorso sulla storia dei bombardamenti in città, alla riscoperta delle tracce lasciate dalle bombe nel tessuto urbano.


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