Gazzarra la sera di mercoledì 2 giugno nella zona del deposito giudiziario di auto di via Rossetti 32 a Torino dove gli agenti della polizia locale (comando territoriale IV - San Donato, Campidoglio, Parella) si erano recati per una segnalazione sulla presenza di un veicolo in sosta irregolare davanti a un passo carrabile di un edificio. Il problema della sosta selvaggia è tra i più sentiti nella zona e spesso porta le persone a litigare con gli automobilisti indisciplinati.

Infatti, gli agenti, una volta giunti sul posto, si sono subito resi conto di essere in una situazione di difficile gestione a causa della presenza di numerosi veicoli parcheggiati in malo modo e di decine di persone, molte delle quali ubriache ed esagitate. Mentre chiedevano rinforzi alla centrale, sono stati avvicinati da due uomini che, con fare aggressivo, chiedevano di multare un furgone, di cui non vi era più traccia, che precedentemente si trovava in sosta in seconda fila e aveva bloccato la loro auto, impedendone l'utilizzo. Gli agenti hanno provato a spiegare loro che, non avendo accertato di persona la violazione, non potevano procedere, anche perché il mezzo non era più presente.  

La risposta ha suscitato le ire dei due che, in un evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all'abuso di alcol, dopo aver inveito nei confronti degli agenti, hanno deciso di allontanarsi con la loro auto. A quel punto, considerate le condizioni del guidatore, i vigili hanno tentato invano di impedire che la vettura si allontanasse, rischiando anche di essere investiti. Tuttavia, dopo aver percorso circa venti metri in retromarcia, il veicolo ha urtato contro un'auto parcheggiata fermando la sua corsa.

I due uomini sono scesi dal veicolo e hanno ricominciato a inveire e a minacciare gli agenti che, supportati dalle pattuglie giunte nel frattempo, li hanno condotti al comando di via Bologna per l’identificazione. Entrambi italiani, di 41 e 42 anni, sono stati arrestati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, minaccia a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sull'identità personale e oltraggio a pubblico ufficiale, tutti in concorso. Hanno così concluso la serata in carcere.