Cronaca

Renzi a Torino, la lunga giornata piemontese del premier

Da Alba a Moncalieri, Matteo Renzi ha passato una lunga giornata in Piemonte parlando di industria, innovazione e cambiamento della prospettiva di tutti nei confronti del futuro del Paese e dell'industria manifatturiera

La giornata piemontese del primo ministro è iniziata ad Alba. Matteo Renzi ha partecipato, nelle prime file insieme alle altre istituzioni nei banchi della cattedrale, ai funerali Michele Ferrero: "Sono qui per onorare un grande italiano - spiega il premier - una storia incredibile di talento, territorio e valori umani". Alle esequie del patrono dell'azienda dolciaria erano presenti anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamaparino e il sindaco di Torino Piero Fassino. Ma al ritorno nel capoluogo piemontese Matteo Renzi inizia il suo percorso a tappe in città, non senza alcune contestazioni ad attenderlo. 

"Basta con l'industria della lagna". Renzi affonda contro chi si lamenta della crisi e sollecita il Paese, che secondo il primo ministro "è da sempre la terra in cui il domani arriva prima", a non essere pigro così come viene descritto nei talk show. Il primo incontro è quello con Marchionne e John Elkann agli stabilimenti di Mirafiori dove la casa automobilistica sta approntando le nuove linee produttive dove dovrebbe essere prodotto il nuovo suv della Maserati. "Sono sicuro che il meglio debba ancora venire - afferma - Il rilancio sarà sorprendente non solo per chi ha criticato, ma anche per chi ha sostenuto quel cambiamento". Il successo di Fca e Marchionne inorgoglisce il premier: "Sono gasatissimo dai progetti di Marchionne - commenta - Questo è il Paese in cui anche un'azienda considerata cotta e decotta fino a dieci anni fa, si va a comprare una delle più grandi realtà automobilistiche americane. Come siano cambiati i rapporti - sottolinea al termine dell'incontro con l'azienda - e anche in questo settore il meglio deve ancora venire". 

Poi arriva il momento di Genaral Motors Powertrain, ad un attraversamento pedonale di distanza dal Politecnico. Qui il presidente del Coniglio ricorda che "L'industria che vince non è quella della lagna, ma quella dell'innovazione e della curiosità". Sono molti i punti da cui ripartire e sicuramsente secondo Matteo Renzi l'Italia ha un futuro e un passato manifatturiero e non può limitarsi al lamento: "L'industria che vince è quella dell'innovazione e della curiosità - aggiunge - Siamo un Paese manifatturiero, secondo alla Germania, ma li riprenderemo - spiega anche sottolinenando quanto siano importanti per l'Italia gli investimenti stranieri e rivolgendosi questa volta ai lavoratori aggiunge - Voi siete una straordinaria opportunità per il nostro futuro e spero che altre realtà tornino a credere nel nostro Paese". 

Da qui il passo verso l'inaugurazione dell'anno accademico al Politecnico è un breve. Ma questa volta ad attendere Renzi non ci saranno solo sorrisi e strette di mano. La contestazione è quella sostenuta dalla Cgil, dai movimenti No Tav, da alcuni rappresentanti degli studenti medi, alcuni studenti del Politecnico, Rifondazione Comunista e i lavoratori della ex provincia . All'incirca un migliaio i manifestanti a contestare per la "commercializzazione della scuola", le incertezze del futuro "alimentate dal governo Renzi", la "precarizzazione del lavoro e della formazione" . La protesta si svolge in modo ordinato e pacifico con slogan e qualche fumogeno. Il sit in di  però non è stato nemmeno visto dal presidente che non ha utilizzato l'ingresso affacciato su corso Duca degli Abruzzi, passando dal corridoio che unisce Gm e Politecnico, per dare inizio al suo discorso all'inaugurazione dell'anno accademico.  

Nel luogo dove ha visto la luce l'mp3, in uno degli Atenei più prestigiosi del Paese il premier ha sottolineato come qui sia "nata larga parte dell'innovazione che il nostro Paese ha conosciuto". I temi sono quelli dell'innovazione e dell'imprenditoria, ma questa volta il discorso di Renzi si concentra piuttosto sul come ottenere i migliori risultati industriali partendo dalla formazione e dall'università: ""Ci sono già università di serie A e di serie B nei fatti in Italia. Rifiutare la logica del merito è quanto di più antidemocratico possa esistere. L'uguaglianza non può può essere scambiata per egualitarismo. L'uguaglianza mette tutti sullo stesso piano alla partenza, non all'arrivo - prosegue - se pensiamo di portare tutte le 90 università italiane insieme allo stesso livello nel mondo, spazzeranno via anche noi".

Prima di arrivare a Moncalieri, ha lasciato le aule del Politecnico parlando di futuro e senza lasciarsi scappare l'occasione per una battuta: "Se da qui al 2018 riusciremo a rendere questo Paese migliore e più semplice non solo per l'università, ma anche per la pubblica amministrazione, allora saremo credibili - sottolinea - serve un cambiamento a 360... no, a 180 gradi. Non vorrei subito far capire che sono laureato in legge e non in ingegneria". La città della prima cintura di Torino ha atteso fino alle cinque l'arrivo del presidente del consiglio in visita alla Fissore Ceramiche di strada Carignano. 

Qui era atteso dalla senatrice Elena Fissore e dal candidato sindaco della coalizione di centro sinistra, Paolo Montagna. L'incontro si è svolto all'interno dell'azienda, dove il premier ha potuto parlare di futuro del governo di Moncalieri e del rapporto di fiducia creato con il Pd territoriale. "Sono felicissimo di essere qua - spiega Renzi - questo incontro è nato in una delle tante maratone in Senato per cercare di cambiare qualcosa in questo Paese. Elena (la senatrice Elena Fissore, ndr) mi ha chiesto di venire qui a Moncalieri". Il commento del primo ministri è anche sul futuro dell'intera nazione: " Questo è l'anno, ma non voglio dirlo troppo forte , ci sono tutte le condizioni per cui finalmente dopo tanto tempo si può ripartire". Anche qui una piccola contestazione non lo ha risparmiato: erano alcuni vigili del fuoco precari che lamentavano i problemi della categoria e la difficoltà a svolgere il proprio dovere con mezzi ed equipaggiamenti inadatti. SI è conclusa così la lunga giornata piemontese di Matteo Renzi. 


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