Cronaca

E' un 8 marzo di lotta, le donne scendono in piazza per protesta

Nella Giornata internazionale della donna è stata proclamata anche una giornata di sciopero globale contro la violenza

8 marzo di protesta a Torino

In migliaia si sono presentati alla manifestazione che ha attraversato oggi pomeriggio, mercoledì 8 marzo, le strade del centro di Torino. Una giornata che non verrà ricordata solo per le feste e le mimose ma anche per la lotta e la protesta.  Sotto il segno di #iosciopero e  #lottomarzo.

IL VIDEO

In mattinata Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto un’assemblea pubblica in piazza Palazzo di città, soprattutto per sensibilizzare il Comune sul tema degli appalti (mense, biglietterie musei, asili nido). Mentre una manifestazione si è tenuta nei pressi di una farmacia che non vende anticoncezionali. “Sui nostri corpi, sulla nostra salute, sul nostro piacere decidiamo noi”, si leggeva sui fogli.

Nella Giornata internazionale della donna è stata proclamata anche una giornata di sciopero globale contro la violenza. Da piazza XVIII Dicembre un corteo è partito alle ore 17 alla volta della Gran Madre, per dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni di genere, alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi, alle discriminazioni salariali, alla precarietà. I manifestanti hanno percorso via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello e via Po.

In corteo anche alcuni sindacati di base, degli studenti, cooperative che si occupano delle donne, un gruppo di mamme degli attivisti No Tav sottoposti a misure cautelari, alcuni esponenti dell'area autonoma torinese. Presente anche l'assessora regionale alle pari opportunità, Monica Cerutti.

IN REGIONE

Nel frattempo la Regione Piemonte eliminerà le discriminazioni di genere nel linguaggio in tutti i propri atti, inclusa la stesura delle leggi. La scelta, sostenuta con forza dal presidente del consiglio regionale Mauro Laus, è frutto di un lungo lavoro il cui esito sono delle linee guida che Laus intende ora proporre in sede di Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali italiani, di cui è coordinatore per le pari opportunità.


 


Si parla di