Cronaca

Cooperativa Rear, indagato per malversazione il deputato torinese del Pd, Mauro Laus

E sui social attacca: "Singolare che i giornali sappiano più cose di me..."

Il deputato Pd, Mauro Laus

Mauro Laus, deputato del Pd e attuale socio della sua "creatura", ovvero la cooperativa Rear, è indagato dalla procura di Torino. 

L'indagine riguarda proprio la Rear (che si occupa di vigilanza, antincendio, teleallarme e altri servizi come l'accoglienza nei musei) e, nello specifico, l'ipotesi di utilizzo di parte dei fondi pubblici per scopi privati. 

Poco tempo fa, nella sede della Rear a Grugliasco, in Regione Piemonte e al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, si erano presentati gli uomini della Guardia di Finanza che hanno prelevato documenti, registri contabili, bilanci e anche una serie di contratti, oltre a chiedere lumi ad alcune figure come la direttrice del personale, il fiscalista e il dirigente della cooperativa.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal pubblico ministero Alessandro Aghemo e potrebbe, a breve, essere allargata anche ad altre figure politiche vicino alla Rear: al momento, però, non ci sono altri indagati.

Laus attualmente è un socio della cooperativa. 

La difesa di Laus: "Singolare che i giornali sappiano più cose di me..."

Sulla sua pagina Facebook, lo stesso Laus è intervenuto dopo le notizie di queste ultime ore. Citando anche la recente legge Cartabia: "È singolare che la Legge Cartabia abbia introdotto il divieto per gli Uffici della Procura della Repubblica e per gli ufficiali di polizia giudiziaria di fornire informazioni sugli atti di indagine senza formale e motivata autorizzazione, gli interessati vengano messi a conoscenza di essere indagati senza averne avuta prima alcuna informazione ufficiale. Alcuni giornalisti sono più informati di me…". 

Le reazioni della politica

Tra i primi a chiedere che sia fatta chiarezza c'è Forza Italia, attraverso i coordinatori provinciali e comunali, ovvero il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana: "Occore fare chiarezza in merito a questa vicenda, specie se davvero dovessero essere coinvolte figure con ruoli in consiglio comunale qui a Torino. Un pesante e strano silenzio è calato sulla vicenda. Un copione già vissuto per l’indagine che sta coinvolgendo l’assessore all’Urbanistica sempre del Comune di Torino Paolo Mazzoleni. Crediamo che da parte di un partito strenuamente giustizialista come il Pd sia necessario pretendere rigore nell’affrontare vicende giudiziarie del genere. Vorremmo ricordare al Pd che per molto meno il loro partito mise in croce un nostro esponente di partito, Domenico Garcea, che non era stato indagato per alcunché. Andarono avanti giorni, tranne un’unica eccezione, con una rincorsa di attacchi degni del Tribunale dell’Inquisizione apparecchiando una vera e propria gogna mediatica e chiedendo ripetutamente che il nostro consigliere non potesse partecipare ai lavori in una semplice Commissione. Altroché rivestire ruoli di assessore o nell’Ufficio di presidenza. Ci vuole coerenza. Mazzoleni è ancora assessore senza colpo ferire e non si hanno più notizie dal Sindaco di provvedimenti al riguardo. Annotiamo il solito doppiopesismo di stampo elettorale delle sinistre che sfocia nello sciacallaggio se si tratta del controtesta. Questo atteggiamento ci preoccupa e chiediamo solo di evitare l’ipocrisia che la presunzione d’innocenza esista solo per la loro parte politica”.

Per Andrea Russi, esponente del Movimento 5 Stelle in Sala Rossa, "La questione, estremamente delicata non solo per il Pd e per la giunta Lo Russo, ma anche e soprattutto per i cittadini torinesi, merita totale chiarezza e trasparenza e proprio per questo ho predisposto un accesso agli atti per avere conto di tutti i rapporti in essere fra REAR e Comune, le sue partecipate, i suoi enti e tutte le fondazioni, incluse la Fondazione Torino Musei e la fondazione Teatro Regio. Ho anche chiesto tutti i contratti di servizio conclusi o ancora attivi fra Rear e Comune relativi agli Eventi Pubblici".

I timori dei lavoratori della Reggia di Venaria: "La Rear potrebbe tornare qui"

Dopo queste ultime notizie, i lavoratori della Reggia e del Castello della Mandria temono il peggio. Ed è anche per questo motivo che lo scorso lunedì hanno scioperato.

"C'è il rischio che ora l'appalto venga affidato proprio alla Rear. Ora è doveroso che la Reggia proroghi l'attuale concessione a Coopculture per tutto il periodo estivo e avvenga una attenta verifica da parte del Consorzio nei confronti delle indagini che la magistratura sta facendo sull'utilizzo privato dei fondi pubblici di cui è sospettata la cooperativa Rear, al momento in gara per la gestione del complesso per i prossimi cinque anni», spiegano i sindacati. 


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