Cronaca

Riapre il Parco Astronomico completamente rinnovato: "Alla scoperta di mondi lontani"

La struttura, completamente rinnovata, dal 17 marzo riapre al pubblico per la gioia di appassionati di stelle, pianeti e altri corpi celesti. Per l'inaugurazione è stato allestito un nuovo spettacolo, 'Le stelle di Atlantide'

Camminare nell'universo e parlare dell'esistenza "di mondi lontanissimi, di civiltà sepolte, di continenti alla deriva", per dirla come Franco Battiato, rimanendo però comodamente seduti in poltrona. Un giro sulla Luna, quattro passi dalle parti di Saturno e poi via, verso un'altra galassia alla ricerca di mondi inesplorati e, chissà, di qualche forma di vita o addirittura di civiltà che ci sono ancora sconosciute. Sempre sperando di non essere inghiottiti da qualche buco nero. L'immaginazione si ferma in cima a una collina alle porte di Torino, dove è situato Infini.To, il primo parco astronomico italiano.

Qui si trova il planetario, un simulatore del cielo, dove ciò che si vede non è reale ma ricostruito. La struttura, completamente rinnovata, dal 17 marzo riapre al pubblico per la gioia di appassionati di stelle, pianeti e altri corpi celesti. Per l'inaugurazione è stato allestito un nuovo spettacolo, 'Le stelle di Atlantide', che racconta, con l'occhio dell'astronomo, il perché sia verosimile che la civiltà mediterranea inghiottita dal mare oltre 3.000 anni fa sia realmente esistita. La proiezione affiancherà le cinque esistenti, che saranno visibili con il nuovo sistema Digistar 5, ancora più potente del precedente Digistar 3, andato in pensione dopo oltre cinque anni di onorato servizio. Quello che si trova all'interno di Infini.To è un sistema di proiezione che utilizza grafica digitale computerizzata all'avanguardia. Senza muoversi dalla poltrona si può osservare il cielo a una certa ora in un determinato luogo, oppure si può compiere un vero e proprio viaggio alla scoperta dei più affascinanti oggetti che popolano l'universo. E' costituito da due componenti fondamentali: un sistema di proiezione (ottico-meccanico o digitale), predisposto per rappresentare il cielo e i moti celesti, e uno schermo semisferico. Prodotto dalla ditta americana Evans & Sutherland, e installato nelle scorse settimane, il Digistar 5 è il sistema digitale fulldome (ossia con possibilità di visione sull'intera cupola del planetario) più avanzato al mondo.

Con 10 computer gestisce la proiezione e l'audio fornendo la possibilità di viaggi spaziali sempre più realistici, in particolare per la nitidezza delle immagini e del cielo notturno. Inoltre, impiega una tecnologia altamente flessibile che consente di personalizzare in tempo reale gli spettacoli astronomici adattandoli a diverse tipologie di pubblico. "Grazie alla nuova tecnologia - afferma Attilio Ferrari, presidente di Infini.to - sarà possibile scoprire nuovi mondi, sorvolare pianeti osservando da vicino spettacolari dettagli 3D del terreno, seguire satelliti e sonde spaziali a spasso per il cosmo e ammirare un cielo notturno sempre più realistico". Sembrerà ancora più vero avvicinarsi al Sole, osservando da vicino spettacolari dettagli tridimensionali, e anche viaggiare all'indietro nel tempo, fino al Big-Bang, o nel futuro, per conoscere gli scenari che ci riserva il destino. Il programma del planetario è differente nei diversi periodi dell'anno e i suoi spettacoli vengono regolarmente rinnovati attraverso la collaborazione con i principali planetari internazionali. La maggior parte è interamente prodotta per le scuole o per il pubblico dallo staff di Infini.To che ha già vinto due premi Dug Award, conferiti dall'organizzazione che riunisce i planetari digitali di tutto il mondo: nel 2009 (categoria esordienti) con 'Una lanterna magica per il planetario', creato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, e nel 2010 (categoria senior) con 'Zoo in cielo' e 'Visioni del cielo'.

Oltre al planetario, Infini.to comprende il Museo dell'astronomia e dello spazio, l'unico in Italia interamente dedicato all'astrofisica e alla cosmologia, e lo storico Osservatorio astronomico, con i suoi quattro telescopi per l'osservazione del cielo e un prezioso patrimonio di strumenti antichi. L'appuntamento, dunque, è sul prossimo pianeta. (ANSA)


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