Piazza Emanuele Filiberto: le strisce blu sono "private", ma i cittadini non lo sanno
La gestione parcheggi in Piazza Emanuele Filiberto è stata ceduta a una società privata che non considera validi i permesso di parcheggio della Gtt. Ma nessuno ha informato i cittadini
Nella piazza in oggetto, infatti, che si disponga di un permesso GTT per residenti, domiciliati o di un normale voucher, vale la legge della contravvenzione. I cittadini, secondo un dipendente dell'Apcoa (la società privata a cui è stata affidata la gestione dei parcheggi) vengono tratti in inganno dalla colorazione delle strisce su cemento: non dovrebbe quindi limitarsi a “grattare” il ticket del parcheggio acquistato dal tabaccaio, ma prendersi lo scrupolo di osservare con attenzione i cartelli soprastanti il parchimetro. A quel punto capirebbero che è un privato a gestire la piazza e non il Comune di Torino, e che a “prendersi cura” dei posteggi non è la GTT, ma un privato. Apcoa, appunto.
Tutto vero questo, e a riprova delle sue parole è sufficiente consultare il sito dell'agenzia stessa: dell'autorizzazione a effettuare multe non v'è traccia. Peccato che sia i residenti, sia un secondo impiegato Apcoa intervistati, abbiano smentito in via categorica la succitata affermazione. “Fotografano il veicolo con un palmare per certificare il mancato pagamento della sosta – fa presente quest'ultimo - dopo di che procedono” con la sanzione dell'inadempimento civilistico riscontrato.
Quello di Torino, però, non è un caso isolato: a Palermo infatti il polverone si è alzato già nel 2008, con il caso posto all'attenzione del giudice di pace, a supporto del quale si è attivato anche il Movimento a cinque stelle. In entrambi i casi – e l'Adiconsum è concorde – l'invito è quello di non pagare. “Apcoa – dicono i giudici di pace – è una società privata e non può comminare sanzioni amministrative. Inoltre, dopo un esame dei ricorsi presi in esame – è possibile stabilire con certezza come i termini della notifica stabiliti dalla legge non siano stati rispettati. Apcoa dovrebbe sì imporre una penale di natura civilistica, ma secondo i criteri che questa prevede. In questo caso, invece, pare essere a tutti gli effetti una sanzione amministrativa, con tanto di penali previste e senza alcuna notifica. I vigili urbani, alla sanzione sul foglietto fanno seguire un verbale notificato al proprietario del veicolo, mentre con Apcoa questo non avviene. Se la pretesa è quella di riscuotere del denaro, deve quindi inviare decreti ingiuntivi come avviene di norma tra i privati”.
Rifiutare il pagamento non è il modo migliore per misurarsi con la società, ma partecipare alla raccolta firme indetta da Alice Cittone potrebbe essere un ottimo metodo per arrivare a soddisfare un paio di richieste più che legittime: colorazione delle strisce che distingua i posteggi privati da quelli del Comune di Torino, e il ripristino di un permesso annuale per i residenti.