Cronaca

Battelli alla deriva, il Pd in Sala Rossa: "Il ponte doveva essere chiuso al traffico" 

L'assessora alla Viabilità Maria Lapietra si difende. E intanto è stata aperta una commissione d'inchiesta

Le operazioni di recupero dei battelli contro il ponte

"Grave che nessuno abbia pensato di chiudere immediatamente al traffico il ponte su cui i battelli si sono andati a schiantare". Mentre tutti cercano un responsabile sui fatti di venerdì scorso, Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd, ringrazia il cielo che nessuno - mentre Valentina e Valentino sono andati a sbattere contro il ponte trascinati dalla forza dell'acqua - si sia fatto male. Un evento successo improvvisamente ma alle prime ore del mattino di venerdì scorso (25 novembre, ndr), quando cioè il traffico sul ponte della Gran Madre, tra veicoli, biciclette e pedoni, era piuttosto intenso e qualcuno avrebbe anche potuto non uscirne indenne. 

Nel momento in cui i due battelli sono finiti contro la struttura del ponte, la gente che vi stava transitando, si è fermata per osservare cosa stava succedendo ed è stata una fortuna se chi si trovava vicino alla balaustra in quel momento, non ha riportato conseguenze a causa dell'urto. "Forse c'è stata sottovalutazione del problema - ha continuato Lo Russo - ma noi vorremmo sapere quali sono state le misure messe in campo a valle dell'evento. Non vogliamo fare speculazione alcuna, ma qualcosa non ha funzionato... La responsabilità eventuale andrebbe imputata al sistema di protezione civile di cui è responsabile la sindaca e lei, assessora Lapietra, che detiene le deleghe alla viabilità".  

E l'assessora non ha esitato a difendersi e a spiegare come sono veramente andate le cose: "Dal video citato risulta come dal distacco delle imbarcazioni al loro impatto contro il ponte, siano trascorsi pochissimi minuti - si è giustificata Lapietra - e non è stato possibile fermare il traffico prima della collisione. Nella notte sono state effettuate le chiusure dei ponti più a rischio, quanto avvenuto al mattino, sotto gli occhi di tutti, era un evento imprevisto". 

Sulle cause e sulle responsabilità dell'incidente, Gtt - che gestisce il servizio di navigazione sul fiume - ha formato una commissione d’inchiesta, in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Torino, proprietaria dei battelli - coperti da assicurazione -, e Motorizzazione di Milano, competente per i certificati di navigazione.

A chi ha criticato il fatto di non aver messo in sicurezza i battelli prima della piena, peraltro già prevista, Lapietra ha ribattuto: " Mai negli anni i battelli erano stati spostati in occasione delle alluvioni". Gli ormeggi delle due imbarcazioni erano stati rafforzati giovedì: ogni battello era stato fissato con quattro cime marine, oltre che da un’ancora posizionata a monte, dal peso di 12 tonnellate, trascinata anch'essa dalla corrente per circa venti metri. 

Modalità di ormeggio che era stata rivista dal Politecnico, la cui consulenza era stata chiesta da Gtt nel 2011, quando erano stati acquistati i nuovi battelli. "Il livello dell’acqua è cresciuto con grande rapidità e con forza eccezionale - ha spiegato ancora l'assessora alla Viabilità -, tanto che lo stesso palo di ormeggio è stato trascinato via. Il distacco dei battelli è stato forse causato da un ammasso di tronchi e rami schiantatosi contro di essi. In ogni caso siamo in attesa di poter effettuare il sopralluogo al punto d’imbarco e ormeggio dei Murazzi".  Ma per avere delle risposte più precise, ci vorrà un po' di tempo. 


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