Cronaca

Allarme polveri sottili in corso Francia. Molte famiglie convivono con la paura

Una decina di famiglie del civico 357 di corso Francia ha chiesto la pulizia delle scale e dell'ascensore del condominio. "Tutta colpa dell'incendio avvenuto dieci giorni fa"

Problemi a non finire per una decina di famiglie residenti al confine con Torino. Polveri sottili e un’aria praticamente irrespirabile stanno, infatti, rendendo praticamente impossibile la vita agli inquilini di una palazzina di corso Francia. L’incendio che nella notte tra il primo e il 2 febbraio ha danneggiato quattro cantine al civico 357 è ancora vivo negli occhi delle dieci famiglie che quella notte sono state evacuate per motivi di sicurezza.

Il ritorno alla normalità non è stato dei più tranquilli. Gli scalini del palazzo e il vano ascensore continuano ad essere invasi da un sottile strato di polvere che sta togliendo il sonno ai residenti del quartiere Pozzo Strada. “Questo palazzo ha bisogno di una bonifica – sottolinea Clara, una delle inquiline che hanno fatto ritorno in corso Francia -. Abbiamo quella maledetta polvere persino dentro le nostre abitazioni. In una situazione del genere è impossibile restare tranquilli”. 

L’odore di bruciato è il secondo problema contestato dalle famiglie del civico 357. E qualcuno ha persino deciso di non tornare a casa. Almeno per il momento. “Non ce la sentiamo di far vivere i nostri bambini con quei cattivi odori – rincara Rosa, un’altra residente -. Al momento dormiamo da parenti ma questo stato di cose non potrà andare avanti in eterno”.

Sulla situazione di disagio delle famiglie di corso Francia si è espresso anche il deputato torinese della Lega Nord Davide Cavallotto. “A dieci giorni dall’incendio doloso che ha semi-distrutto una palazzina non è ancora stato mosso un dito per le dieci famiglie che da allora vivono in condizioni disumane – accusa Cavallotto -. Proprietà ed assicurazione pare non riescano a mettersi d’accordo sull’anticipo della somma necessaria a far partire i lavori di bonifica e questo ricade su chi è costretto a continuare ad abitare in ambienti malsani ed insalubri”. La speranza, ora come ora, è che le parti in causa si mettano una mano sul cuore avviando al più presto gli interventi di ristrutturazione.


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