Cronaca

Altri colpi per la 'banda del padre della sposa': notificati sei arresti

Cinque dei componenti erano già in cella dopo l'operazione in occasione del matrimonio, a Beinasco, della figlia del capo

La Banca d'Alba di corso Siracusa 45, dove è partita l'operazione

Sono altre quattro le rapine messe a segno in città e in provincia, da aprile ad agosto scorsi, dalla banda del 'padre della sposa' che era stata incastrata lo scorso settembre dopo un colpo alla filiale della Banca d'Alba di corso Siracusa 45, commessa in occasione delle nozze della figlia dell'ideatore, a cui era andato il bottino come dote.

Il gruppo si muoveva da Napoli a Torino per compiere rapine in banca. Utilizzava una scheda telefonica apposita per realizzare ogni colpo, noleggiava le auto, utilizzava placche simili a quelle delle forze dell'ordine per entrare. Una volta all'interno degli istituti, sequestravano le persone presenti utilizzando un coltello e attendevano l’apertura temporizzata della cassaforte.

Con questo metodo, secondo i carabinieri che hanno condotto le indagini e hanno Le rapine realizzate hanno fruttato oltre 300mila euro.

Nella mattinata di oggi, lunedì 23 gennaio, a Torino, Roma e Napoli, i militari della compagnia di Torino-Mirafiori, in collaborazione con i colleghi competenti per territorio, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torino su richiesta della procura nei confronti di sei persone, una sola delle quali in libertà e le altre già detenute.

Il 26 agosto scorso era avvenuta la rapina alla Banca d’Alba di corso Siracusa. Si trattò di una rapina particolarmente violenta: la banda infatti aveva malmenato un cliente che cercava di dare l’allarme alle forze dell’ordine e poi, sotto la minaccia di un coltello, aveva sequestrato la direttrice della filiale e una ventina di clienti, chiudendoli in uno stanzino da cui si erano liberati dopo oltre mezzora spaccando la porta con un estintore.

A portare i carabinieri sulle tracce della banda era stata la collaborazione di alcuni passanti che avevano notato modello e targa di una delle auto usate per la fuga. L’arresto del commando era avvenuto dopo alcune settimane e poche ore prima del matrimonio della figlia del capo della banda. Erano finiti in carcere un 55enne di Beinasco, padre della sposa, e cinque parenti residenti nel napoletano e nel torinese.

Le telecamere a circuito chiuso della filiale e un testimone avevano permesso di ricostruire la vicenda. Il primo a entrare in banca era stato un 34enne incensurato residente a Napoli che, coltello alla mano, aveva sequestrato la direttrice e l’aveva chiusa in una stanza con alcuni clienti. La banda reclutata dal padre della sposa era poi fuggita.

Il gruppo di lavoro era dunque composto da persone residenti in provincia di Napoli, parenti del beinaschese. A Torino, i 'pendolari del crimine' usufruivano dell’appoggio logistico di parenti e conoscenti.

Dal capoluogo campano fin qui viaggiavano in treno o in aereo, ma sempre separati per evitare di essere collegati l’uno con l’altro.  

Oltre al 55enne, gli ordini di custodia cautelare sono stati notificati a un 58enne residente in provincia di Taranto (accusato di occuparsi di identificare gli obiettivi e realizzare i sopralluoghi), di un 26enne, un 34enne e un 37enne di Napoli (accusato di reclutare la manovalanza e proponeva gli obiettivi) e di un 28enne residente nella provincia del capoluogo campano.


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