Cronaca

Protesta contro lo sfratto di Said, gli antagonisti bloccano via Milano

Gli animi si sono agitati dopo che l'uomo è stato allontanato dalla sala consiliare. Deviate le linee 4, 6, 27 e 57

L'occupazione di via Milano

Consiglio comunale movimentato e occupazione di via Milano, davanti al municipio, da parte di un nutrito gruppo di antagonisti nel pomeriggio di oggi, lunedì 17 ottobre. Deviate le linee tram 4 e 6 e quelle bus 27 e 57.

Alcuni esponenti dello sportello PrendoCasa, braccio del centro sociale Askatasuna, hanno contestato duramente l'amministrazione comunale in aula. "Il Comune prenda posizione sugli sfratti - ha urlato uno di loro -. Capisco che in questa sala si discutono di cose importanti, ma qui c'è in gioco la sopravvivenza". Sulla balconata, accanto a lui, c'era Said, il disoccupato marocchino di 39 anni sfrattato in modo forzato e a sorpresa, con la moglie e i tre figli, dal palazzo di corso Regina Margherita 51 lo scorso venerdì 14 ottobre.

La sindaca Chiara Appendino è sbottata: "Non così. Chiediamo rispetto per l'assemblea". Poi il presidente dell'aula Fabio Versaci è intervenuto personalmente cercando di calmare gli animi. La seduta è stata sospesa e dai banchi del Pd è partita la richiesta di una riunione dei capigruppo.

Dalle 14, intanto sotto il municipio gli antagonisti avevano attivato un presidio per protestare contro lo sfratto di Said e contro gli sfratti in generale. "Una  casa subito per Said e la sua famiglia. Stop sfratti", si leggeva sullo striscione affisso a un gazebo. Dopo lo sfratto l'uomo e la sua famiglia, tutti presenti all'iniziativa, sono stati ospitati da una vicina di casa. "Voglio raccontare come é andata - ha detto Lucia Preve, 70 anni, maestra in pensione che ospita temporaneamente la famiglia sfrattata -: non ci ho pensato un attimo ad ospitarli. Vivo da sola. La risposta definitiva, però, non sono io ma le istituzioni che devono trovare una soluzione".


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