Cronaca

Torino-Milano in bici lungo il canale realizzato da Noè

La Regione finanzia il tratto piemontese della ciclovia che dovrà unire le due metropoli del nord. Il tracciato segue l'antico canale ottocentesco

Foto di Alessandro Vecchi

Da Torino a Milano in bici. Mentre ancora infuria la polemica tra i pendolari per gli aumenti di prezzo sugli abbonamenti ferroviari al Frecciarossa, lungo il percorso tra la nostra città e quella lombarda prende vita un'alternativa di certo non praticabile da chi si deve spostare per lavoro, ma che farà piacere a tantissimi turisti, italiani e da tutto il mondo.

La Regione Piemonte, con l'assessorato a cultura e turismo, ha infatti appena firmato l'accordo di programma per la realizzazione della ciclovia “Canale Cavour”

“Questo atto non è solamente formale, ma sancisce l’impegno di tutti gli enti coinvolti, in primis della Regione, a sostegno di questo progetto strategico per il nostro territorio e per lo sviluppo del cicloturismo. La firma del protocollo pone inoltre le basi per una collaborazione efficace e operativa. Siamo già al lavoro per realizzare le fasi successive del progetto, e una volta conclusa la progettazione definitiva a cura della Città Metropolitana di Torino, passeremo alla valutazione del tratto della ciclostrada che verrà realizzato. Dopo il cicloturismo ci occuperemo di cammini, nella stessa zona, da sviluppare insieme a strutture turistiche di qualità” ha spiegato l'assessora regionale Antonella Parigi.

STORIA E PERCORSO DEL CANALE CAVOUR >>>

Il Piemonte ha quindi deciso di fare la propria parte per unire le due grandi metropoli del Nord Italia anche con un percorso lento e turistico come una ciclovia: su 8 milioni di euro a disposizione per il cicloturismo, due milioni di fondi vanno a questo progetto. I finanziamenti serviranno per mettere in sicurezza il percorso, ed evitare cadute e contatto con l'acqua dei canali. Se tutto andrà secondo i tempi previsti, la pista ciclabile sarà pronta nel 2020.

Il Canale Cavour è un canale artificiale costruito nella seconda metà dell'Ottocento a supporto dell'agricoltura, in particolare del riso, che trae origine dal Po a Chivasso e termina scaricandosi nel Ticino nel comune di Galliate, in provincia di Novara: la sua lunghezza totale è pari a quasi 83 km ed è il terzo canale italiano per lunghezza, dopo il canale Emiliano Romagnolo e il canale Villoresi. (Elaborazione grafica di F. Ceragioli).

Il primo a ideare questo canale fu l'agrimensore vercellese Francesco Rossi negli anni quaranta del XIX secolo. Secondo il progetto originario il canale avrebbe dovuto avere origine dal Po all'altezza di Crescentino, ma quel progetto fu abbandonato, probabilmente perché il tracciato avrebbe attraversato i terreni di proprietà del conte di Cavour.

L'idea fu mantenuta e nel 1852 l'opera idrica fu affidata dall'allora presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, il conte Camillo Benso di Cavour, a un ingegnere che fin dal cognome era destinato a un progetto simile: Carlo Noè.

Il progetto di Carlo Noè prevedeva la nascita del canale a Chivasso per consentire di irrigare una porzione molto più vasta di pianura, comprendente anche il medio Vercellese, il Novarese e la Lomellina, anche se ciò avrebbe complicato la progettazione dell'opera, dovendosi attraversare due grandi fiumi, la Dora Baltea e il Sesia.

Il progetto di Noè fu approvato dal Parlamento Italiano nel 1862. La sua effettiva realizzazione avvenne tra il 1863 e il 1866, dopo la proclamazione del Regno d'Italia e quando Cavour era già morto, su impulso dei ministri Quintino Sella e Gioacchino Pepoli, e costò all'incirca 45.000.000 di lire.

Oggi, nonostante l'evoluzione tecnologica, un'opera simile richiederebbe certamente tempi più lunghi: basti pensare che per gli attraversamenti di strade e corsi d'acqua furono costruiti ben 101 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale. Si può affermare senza dubbio che il canale Cavour fu, per parecchi decenni, il fiore all'occhiello dell'ingegneria idraulica italiana ed europea e rimane ancora oggi la più grande opera di ingegneria idraulica mai compiuta in Italia.


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