Cronaca

Maxi bonifica per la pista ciclabile degli orrori. "Leviamo le siringhe dal lungo Dora"

La circoscrizione Sette, Smat e Amiat hanno dato il via ad una pulizia della pista utilizzata ogni giorno dai tossici e dagli spacciatori. "Intanto la puliamo, poi vedremo se chiuderla o meno" ha dichiarato il presidente Durante

“Sul pianeta eroina vivono tutti felici”. Recita così una delle tante frasi presenti sulla pista ciclabile di lungo Dora Agrigento, tra il Sermig e l’istituto professionale Albe Steiner. Dalle 10 della mattina fino a tarda sera sono gli spacciatori magrebini a presidiare la zona. Solo i più coraggiosi passano in bici, a piedi transitano gli studenti che al suono della campanella si riversano fuori dalle aule cacciando con urla e risate quei pochi tossici rimasti nei dintorni con ancora in mano una siringa e un laccio emostatico.

I ragazzi hanno all’incirca tra i 14 e i 19 anni, fanno lo slalom tra gli escrementi e i fazzoletti insanguinati, si fermano a leggere le scritte del muro del pianto per poi scoppiare subito a ridere come si trattasse di barzellette. La realtà, però, è un’altra e fa male. La ciclabile che doveva cancellare il degrado è diventata la seconda casa dei disperati del quartiere. In passato qualcuno in preda ad overdose ha anche rischiato di rimanerci. E dei tossicodipendenti si è stufata anche la circoscrizione Sette che da anni studia come fare per risolvere il problema del degrado.

Il presidente Emanuele Durante e il coordinatore all’Ambiente Michele Pastore hanno, infatti, deciso di dare il via ad una maxi bonifica per contrastare il viavai dei disperati. O almeno per provarci. A collaborare con i vertici di corso Vercelli ci stanno pensando anche l’Amiat e la Smat chiamate in causa per la pulizia del canale e la rimozione delle siringhe e dei fazzoletti sporchi. In un secondo tempo si passerà alla messa in sicurezza dei tombini, divelti dai delinquenti e diventati con il tempo una discarica di siringhe e cocci di bottiglie.

"Stiamo lavorando con l’amministrazione comunale per trovare la giusta quadra e accontentare le richieste che ci sono pervenute – spiega il presidente della Sette Emanuele Durante -. E’ una questione complicata che va avanti da mesi. Abbiamo anche intenzione di parlare con le associazioni dei ciclisti per capire cosa farne di quella pista".


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