Cronaca

Cappella della Sindone, il video dell'incendio a 20 anni di distanza: la riapertura entro inizio 2018

Nella notte tra 11 e 12 aprile 1997 l'incendio che mise in pericolo la Sacra Sindone. Le immagini dell'epoca e la situazione dei lavori di restauro costati 30 milioni di euro

L'incendio nell'aprile del 1997 (Immagine tratta dal video da "La Storia Siamo Noi")

Sono passati esattamente 20 anni da quella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile 1997 quando, poco prima di mezzanotte, un furioso incendio si sviluppò nella Cappella della Sindone, posta tra il Duomo di Torino e Palazzo Reale, in pieno centro città. E mancano ormai pochi mesi alla riapertura dopo i complessi lavori di restauro, costati 30 milioni di euro e che dovrebbero terminare tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2018.

Le fiamme devastarono la cappella seicentesca di stile barocco, progettata da Guarino Guarini, e si estesero successivamente al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i vigili del fuoco riuscirono a spegnere definitivamente le fiamme. In particolare fu il pompiere Mario Trematore a dirigere le operazioni di spegnimento e a portare la Sindone fuori dall'incendio.

Il sacro lenzuolo non era stato direttamente interessato dall’incendio perché quattro anni prima, il 24 febbraio 1993, per consentire i lavori di restauro della Cappella, era stata provvisoriamente trasferita insieme alla teca che la custodiva al centro del coro della Cattedrale, dietro all’altare maggiore, protetta da una struttura di cristallo antiproiettile e antisfondamento appositamente costruita. Durante l’incendio, nella Cappella la temperaturà superò i 1000 gradi centigradi, ragion per cui se la Sindone fosse stata ancora conservata nell’altare progettato da Antonio Bertola al centro della Cappella, sarebbe andata completamente distrutta dalle fiamme.

Anche se la Sindone e la sua teca non furono interessate dal fuoco dell’incendio, nel corso di quella notte fu deciso da Mario Trematore e dai suoi colleghi di rompere la struttura di cristallo e di portare via la Sindone, onde evitare sia i rischi di un crollo anche solo parziale della cupola della cappella, sia i possibili danni provocati dall’acqua degli idranti usati dai vigili del fuoco.

La Sindone fu quindi salvata dall'incendio, non così per la Cappella del Guarini.

Ecco le immagini di quella notte drammatica di venti anni fa in questo video d'epoca tratto da "La Storia Siamo Noi"

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LAVORI DI RESTAURO E DATA RIAPERTURA DELLA CAPPELLA DELLA SINDONE: CONTINUA A LEGGERE >>>

A vent'anni di distanza, i delicati lavori di restauro sono ormai prossimi al termine. La riapertura della Cappella della Sindone, inizialmente attesa per novembre 2017, potrebbe slittare ma non oltre i primi mesi del 2018. 

Dopo un lungo e complesso cantiere di consolidamento, si apre ora l’ultima fase del restauro che giungerà al termine nei primi mesi del 2018 con la restituzione della cupola alla città.

L’impegnativo lavoro di restauro volge, pur nella complessità e nella delicatezza dei numerosi interventi necessari, alla fase conclusiva dei lavori che riguarda il rifacimento dei tetti, degli infissi, degli impianti di illuminazione e infine lo smontaggio della struttura di sostegno e dei ponteggi.

Proprio in questi giorni, il testimone passerà dall’impresa che sta terminando i lavori di ricostruzione delle superfici interne, alla nuova impresa che ricostruirà i serramenti, le coperture e le murature esterne.

A coordinare il passaggio è la Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone, composta da rappresentanze degli istituti del MiBACT, insieme alla Curia e Diocesi di Torino.

L’obiettivo è smontare i ponteggi e le strutture di sostegno entro la fine dell’anno, così da restituire quanto prima la cupola al panorama della città, per arrivare a riaprire il monumento al pubblico tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, proseguendo con alcuni ultimi interventi “a vista”, come il restauro dell’altare, che potrà essere affrontato dopo lo smontaggio della grande struttura metallica di sostegno. La Cappella della Sindone entrerà nel percorso di visita dei Musei Reali.

L’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia sottolinea: “Dopo 20 anni dalla tragica notte dell’11 aprile 1997, in cui la Cappella del Guarini contigua al Duomo di Torino venne soggetta a un devastante incendio che rischiò di coinvolgere anche la Sindone, potremo ammirare in tutto il suo splendore architettonico questa struttura rinnovata e consolidata. Un lavoro che ci riporta direttamente alla realtà della Sindone, il tesoro più prezioso che la nostra città custodisce e che è oggetto di una grande devozione popolare diffusa nel mondo intero. Questo grazie al contributo di tanti operatori, funzionari, tecnici, maestranze che hanno lavorato con professionalità e dedizione e che ringraziamo dunque sentitamente”.

I lavori di riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone (collaudati due anni fa) hanno previsto la sostituzione completa, al primo livello, di 13 colonne su un totale di 30 dell’ordine minore, di tutte le 8 lesene dell’ordine maggiore, delle 2 colonne e dell’arco sghembo di affaccio verso il Duomo e della trabeazione del vestibolo Nord-Ovest. Tutto realizzato in marmo nero di Frabosa Soprana (Cuneo). La cava, quasi del tutto esaurita, è stata eccezionalmente riaperta per poter fornire il marmo sufficiente al restauro.

Ai livelli superiori, realizzati in marmo bigio di Frabosa, sono stati smontati e sostituiti numerosi altri elementi: dal secondo al quarto livello, parti degli archi e parti di pareti, pilastri e trabeazione della galleria che corre lungo il perimetro del tamburo; inoltre sono state inserite nuove catene in acciaio in corrispondenza dei sei ordini di archetti sovrapposti e sono stati sostituiti i tre ordini inferiori di archetti; infine, mentre sono stati consolidati i tre ordini superiori, è stata inserita la struttura di sostegno della stella e sono state rimosse le catene provvisionali esterne, strutture di sicurezza che furono messe in opera durante la fase di emergenza post incendio.

A tutti i livelli sono stati eseguiti i lavori di consolidamento delle murature laterizie, compresi quelli degli archi dei finestroni e del cestello; i lavori di consolidamento delle volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli; i lavori di consolidamento dei costoloni esterni e degli archi di scarico nel cunicolo superiore del tamburo.

Infine è stata eseguita la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo e sono state inserite la nuova catena dei finestroni del tamburo e la cerchiatura esterna alla base dello stesso.

Al termine dell’intervento, il costo complessivo del restauro ammonterà a circa 30 milioni di euro. Il Ministero di cultura e turismo ha contribuito con 28 milioni, 2,7 milioni dalla Compagnia di San Paolo, 150.000 euro dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.


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