Cronaca

Il dirigente scolastico dice no alla visita dell’arcivescovo: “Va rispettata la laicità”

L'incontro tra Cesare Nosiglia e gli studenti di Vigone e Cercenasco era previsto per venerdì 4 novembre

Da sin. il preside Varaldo e l'arcivescovo Nosiglia

La decisione del dirigente scolastico di Vigone, Lorenzo Varaldo, di non permettere l’incontro fra l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, e gli studenti dell’istituto comprensivo di Vigone e Cercenasco fa discutere. La visita era programmata per venerdì 4 novembre.

Tutto è nato da una lettera che il dirigente ha inviato al parroco dei due paesi, don Roberto Debernardi, che avrebbe dovuto accompagnare il monsignore durante gli incontri. Il dirigente ha motivato la sua decisione sostenendo che la laicità della scuola deve essere tutelata da qualsiasi forma d’ingerenza. Dispiaciuti in prima istanza il parroco nel ricevere la missiva, ma anche i sindaci dei due paesi che auspicano si possa trovare un punto di incontro. 

Non si tratterebbe di paura che l’arcivescovo voglia convertire qualcuno, ma scrive il preside: “Il ruolo che riveste, la sua carica, il tipo di visita sono evidentemente legate alla religione cattolica. Se vuole solo salutare i ragazzi e gli operatori, secondo me dovrebbe farlo negli spazi della parrocchia. La stessa cosa varrebbe per qualunque altro rappresentante di religioni”.

“Penso semplicemente di far rispettare i valori più profondi di laicità dello Stato inseriti nella Costituzione” questo è un altro passaggio chiave della lettera.

Secondo il presidente del Consiglio d’istituto, Enrico Mion, c’è una sentenza del Consiglio di Stato nella quale si afferma che è compito del Consiglio d’Istituto, e non del dirigente, di impedire o autorizzare l’accesso alla scuola. Mion non vuole far cambiare idea al preside, ma far comprendere che desidera una scuola aperta a tutti coloro che portano cultura senza distinzione di fede.

Venerdì mattina Mion e Varaldo si incontreranno per affrontare la questione, ma intanto Nosiglia ha escluso comunque la visita alle due scuole. “Non ci sono le condizioni ed è troppo tardi per organizzare l’evento” dice don Roberto Debernardi.
 


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