Cronaca

Volantini No Tav a Susa: "L'insegnante va sospesa"

Ciò che sorprende e sconcerta nella vicenda del volantino distribuito dai due studenti dell’istituto E. Ferrari di Susa non sono tanto le accuse di ‘collusioni mafiose’ e di ‘intrallazzi economici’, frasi ripetute quotidianamente dai vari capi del movimento No Tav, bensì il fatto che si sia voluto scaricare sui due ragazzi colpe non loro, ma dell’insegnante.

Prendersela con Elvis e Marcone è da vigliacchi. Non perché il loro comportamento non sia degno di rimprovero e di richiamo, ma per il fatto che non si può far pagare ai ragazzi la mancanza di serietà di un’insegnante che non ha neppure il coraggio di assumersi le proprie responsabilità ricorrendo a imbarazzanti giustificazioni. Perché se è una ‘ragazzata’ quella commessa da Elvis e Marcone, l’aver portato volantini No Tav dentro una scuola facendoli distribuire dai propri studenti ‘senza averli letti’ è il comportamento di un docente che ha abdicato ai doveri di correttezza inerenti al proprio ruolo educativo. Pertanto, se c’è qualcuno degno di venire sospeso, questo qualcuno è l’insegnante Moscatelli e non i ragazzi.

Secondo l’art. 492 e ss. del Dlgs 297/94, che disciplina le sanzioni e le procedure di irrogazione, l’insegnante che ha posto in essere atti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alle sue funzioni o che abbia commesso gravi negligenze in servizio può essere sospesa fino a un mese. Pertanto, mi rivolgerò direttamente al Provveditore agli Studi (che è l’organo titolato ad applicare tali sanzioni sentito il Consiglio scolastico provinciale), affinché verifichi se il comportamento della professoressa Moscatelli rientri o meno nella casistica prevista dalle norme.

Che un insegnante possa avallare il clima di intimidazione che si respira in Valle di Susa nei confronti di chi è favorevole alla Tav e dei lavoratori impegnati nel cantiere rappresenta un fatto grave che non può rimanere senza conseguenze e che nulla ha a che vedere con le legittime opinioni sulla Torino-Lione. Ma, forse, la cosa più grave di questa storia è un’altra: passi che gli studenti non leggano, ma che a non leggere sia proprio la loro insegnante…questa è un’offesa non alla TAV, ma alla scuola italiana.


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