Economia

Mirafiori, Chiarle rassicura: «Non c'è alcun rischio chiusura»

Il segretario generale della Fim torinese replica a Marchionne: «La struttura deve solo ingranare la marcia per ripartire e questo è dettato da due elementi: il tempo di ristrutturazione dell'impianto ed il mercato»

Il segretario generale della Fim torinese, Claudio Chiarle, replica alle recenti e preoccupanti dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, circa il futuro di Mirafiori. «La struttura non corre il rischio di chiudere, deve solo ingranare la marcia per ripartire e questo è dettato da due elementi: il tempo di ristrutturazione dell'impianto ed il mercato».

«Abbiamo stabilizzato l'investimento con il Contratto Fiat – prosegue Chiarle – ed ora abbiamo davanti a noi un periodo ancora lungo di cassa integrazione, ma entro marzo 2012 si farà l'accordo per la cassa integrazione per ristrutturazione e in quell'occasione, come prevede la legge 223, la Fiat confermerà l'investimento, la tempistica ed i modelli. Così come già fatto per le Officine Automobilistiche Grugliasco in cui si produrrà la Maserati. Abbiamo un ritardo, questo sì, dovuto alla rimodulazione dei modelli da parte di Marchionne e su cui, a suo tempo, abbiamo espresso le nostre forti perplessità».

Secondo Chiarle, infine, «la flessibilità degli impianti sarà il punto di forza insieme al fatto, come conferma Marchionne e come abbiamo sempre sostenuto, che Mirafiori sarà un impianto in cui si produrranno modelli da esportare in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all'Europa». (ANSA).


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