Economia

Rai, la denuncia dei sindacati: "Vogliono ridimensionare il centro di produzione di Torino"

L'allarme arriva a pochi giorni da un altro avvenimento che aveva fatto sollevare dure critiche da parte dei sindacati

Immagine di repertorio

Le scelte aziendali della Rai sul centro di produzione di Torino preoccupano la CISL torinese. Secondo il sindacato, che lancia una sorta di allarme sul polo torinese della televisione pubblica, si corre il rischio tangibile di un ridimensionamento che avrebbe ricadute anche sui livelli occupazionali. 

La denuncia dei rappresentanti sindacali arriva a pochi giorni da un altro episodio, la chiusura dell'accordo per il reintegro dei lavoratori addetti al facchinaggio che però hanno subito un taglio del 50% delle ore lavorative. In quel caso i sindacati definirono una vergogna il fatto che la trattativa tra soggetti privati e pubblici avesero bloccato sul nascere l'accordo al quale loro stavano lavorando.

"Le Rsu del Centro di Produzione Rai di Torino rivolgono un appello alle istituzioni locali e nazionali per denunciare la grave situazione in cui versa il centro produzione di via Verdi", scrivono in una nota, "A destare preoccupazione e perplessità sono una serie di scelte aziendali reiterate che sono la chiara espressione della volontà di ridimensionare la capacità produttiva e l’organico del centro stesso". 

Nella nota poi si entra nel merito delle questioni: "Preoccupa, ad esempio, lo spostamento di programmi presso altre sedi, con l’utilizzo del personale di Torino in trasferta, che si traduce non solo in mancanza di commesse locali, ma in un aggravamento ingiustificato dei costi. Così come la mancata sostituzione del personale che negli ultimi anni ha lasciato l’azienda, con conseguente perdita di professionalità e di forza lavoro della sede torinese".

"Si tratta di scelte non motivabili sul piano della logica industriale e del servizio pubblico, ma inequivocabilmente dirette a ridimensionare il ruolo del Centro di produzione torinese", concludono.


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