Economia

Stellantis, nuovo duro colpo per Torino: uscita volontaria per 1.520 lavoratori su 12.000

Viene così ridotto l'organico di circa il 12%. Si tratta di dipendenti assunti in 21 società del gruppo presenti sul territorio, di questi 733 sono impiegati o quadri e 300 lavorano alle Carrozzerie di Mirafiori

Immagine di repertorio

Sono 1.520 su 12.000 i lavoratori torinesi del gruppo Stellantis che abbandoneranno l'azienda in seguito a un accordo per l'uscita volontaria incentivata. Viene così ridotto l'organico di circa il 12%. Si tratta di dipendenti assunti in 21 società del gruppo presenti sul territorio, di questi 733 sono impiegati o quadri e 300 lavorano alle Carrozzerie di Mirafiori. "I numeri richiesti dall'azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è sempre più drammatica", spiega Luigi Paone, segretario generale UILM Torino, "È urgente accelerare il confronto con Stellantis e istituzioni per creare un vero progetto di rilancio per Mirafiori".

A entrare nel dettaglio dell'esodo è la FIOM di Torino: gli incentivati a uscire sono 733 negli enti centrali, 40 alle presse, 15 alla costruzione stampi, 300 alle carrozzerie di Mirafiori, 7 alo shop di Grugliasco, 45 in Pcma, 20 in FCA Security, 30 in costruzione sperimentali, 40 al centro ricerche Fiat, 13 in Fca Item, 15 in Stellantis & you, 8 in I-Fast, 5 in Sisport, 10 in FCA Partecipazioni, 72 in FCA Services, 7 in Fiat Chrysler Finance, 22 in Mopar, 10 in Balocco Pista. 

"È incredibile come la clava di Stellantis continui a battere incessantemente sulla testa di Mirafiori e Torino", commenta Edi Lazzi segretario generale della FIOM-CGIL di Torino, "In coerenza con la nostra posizione di avere un piano complessivo di rilancio per Mirafiori che deve prevedere anche delle assunzioni, e non certo il continuo svuotamento dello stabilimento, abbiamo deciso come la volta precedente, di non firmare e non accompagnare il processo di dismissione del nostro maggior sito industriale. Andremo avanti sulla strada di perseguire il bene di Mirafiori e della città di Torino puntando ad ottenere un progetto complessivo sull’automotive, fatto di nuove produzioni, assunzioni, progettazione di auto e componentistica".

"Gli esuberi annunciati nel gruppo Stellantis che sono coerenti con i numeri dichiarati precedentemente e non raggiunti, sono da riportare all'accordo di separation che prevede la possibilità di uscite incentivate 'esclusivamente' su base volontaria da parte dei lavoratori. Questo esclude la facoltà di procedere unilateralmente con licenziamenti forzati da parte di Stellantis. La criticità del settore automotive nell'area torinese è nota da tempo ed è sempre più necessario che Stellantis presenti quelle soluzioni industriali e quei progetti che in prospettiva, possano garantire il rilancio dell'occupazione e dell'industria automobilistica. Con questo spirito perseguiremo questo importante obiettivo a salvaguardia dell'intero settore automotive", ha spiegato Rocco Cutrí, segretario generale FIM-CISL Torino e Canavese.

"Accompagnare i dipendenti alla pensione o aiutarli, con la clausola di active placement, a trovare realtà più confacenti ai loro bisogni, aiuta a gestire il momento di difficoltà del comparto, ma l'accordo di uscite deve essere assolutamente connesso ad un discorso di nuove assunzioni", è il commento della segretaria territoriale Fismic Confsal, Sara Rinaudo, "Mirafiori non deve via via svuotarsi di tutte le professionalità e divenire un solo ricordo di ciò che era, ma rifiorire tramite nuove competenze di giovani. Serve assolutamente far ripartire la produzione con ulteriori modelli. Avere tutte le produzioni della 500 a Mirafiori garantirebbe la produzione di 200mila nuove vetture l’anno e la saturazione dell'occupazione, interrompendo i periodi di cassa integrazione e l'utilizzo di contratti di solidarietà, e permetterebbe l'assunzione di nuova forza lavoro".

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