Licenziamento dipendenti Tubiflex, concertazione fallimentare
La proposta della Fiom, di utilizzare gli strumenti della cassa integrazione e i contratti di solidarietà, è stata respinta. Verbale sottoscritto solo da Fim-Cisl
Redazione
La Tubiflex di Orbassano, azienda metalmeccanica di 170 dipendenti che produce raccorderia idraulica per impieghi industriali, ha confermato l'intenzione di licenziare 25 lavoratori. L'incontro presso la Regione Piemonte, si è conclusa senza accordo. La Fiom-Cgil che non ha firmato il verbale di fine procedura, sottoscritto solo dalla Fim-Cisl, che pure non ha rappresentanza in azienda.
Ignorata la proposta della Fiom ha proposto di utilizzare strumenti quali la cassa integrazione e i contratti di solidarietà per fronteggiare le difficoltà, ma l'azienda ha mantenuto l'intenzione di procedere ai licenziamenti. "Contro i licenziamenti i lavoratori continuano, nonostante le intimidazioni - sottoliena la Fiom - il presidio dello stabilimento di strada Torino 25 (Orbassano), iniziato una settimana fa, quotidianamente identificati e fotografati dai carabinieri della locale stazione con uno zelo degno di altre situazioni".
"L'azienda, con il sostegno dell'Amma - dice Vittorio De Martino, della segretaria provinciale Fiom-Cgil - vuole sperimentare per prima le sciagurate modifiche all'articolo 18 introdotte dal ministro Fornero e dal Parlamento, procedendo unilateralmente con licenziamenti ingiustificati. La Fiom-Cgil é al fianco dei lavoratori Tubiflex in lotta e attiverà ogni iniziativa utile ad impedire i licenziamenti".
(ANSA)