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"15, Rue Des Arcontes" in scena al Q77

A Marsiglia, al numero 15 di Rue des Arcontes, settimo piano, quarta porta dopo l'ascensore. Non c'è campanello, ma è sufficiente bussare. La sala d'aspetto è un salotto aperto 24 ore su 24, sette giorni su sette. Nessuna finestra, tappezzeria rossa, profumo di Vetiver. L'ingresso è aperto a tutti: non occorre prenotazione e non c'è un numero da ritirare, ma munitevi di pazienza.

Perché qui l'orologio è senza lancette, e le ombre del tempo strisciano sulla moquette. Sei personaggi mascherati, vestiti con abiti rossi e neri, prendono posto su diverse poltrone, scelgono un giornale e iniziano a leggere distrattamente. Sei sconosciuti chiusi dentro lo stesso spazio, in un salotto posto al confine tra il mondo reale e il mondo arcano. Calore e corde che vibrano e si tendono, per un teatro molto vicino al jazz: perché ogni attore è uno strumento, una bestia libera, e il testo è continuamente squarciato da episodi, da assoli, da imprevisti che aprono nuove e fuggiasche prospettive.

Creare scompiglio. Spezzare le coordinate. Non dare riferimenti certi. Far esultare la gente come se fosse allo stadio, e poi attirarla in un vortice ipnotico, come se stesse sognando. Sono questi alcuni degli obiettivi dello spettacolo 15 Rue des Arcontes, diretto da Marcello Serafino (attore teatrale al suo debutto come regista) e Lucia Falco (regista e attrice di Skaraventer Project e T.I.R TeatrInRivolta). 15 Rue des Arcontes è un puzzle creato per il palcoscenico, nel quale gli ingranaggi della realtà e le nuvole della follia cercano disperatamente di incastrarsi, con arditi tentativi, stravaganti effetti e improbabili conseguenze.


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