Eventi

"Apriamo le stanze - Connessioni Teatrali", gli appuntamenti settimanali online

In questo momento di emergenza in cui i teatri sono chiusi, Fertili Terreni Teatro ha anche deciso di non interrompere il contatto con il pubblico e l’attività di ricerca artistica. Per far questo lancia il format "Apriamo le stanze - Connessioni Teatrali" che prevede un appuntamento on line ogni settimana in cui, uno o più artisti, interagiranno con il pubblico sulla piattaforma Zoom. Ognuna delle compagnie che aderiscono al progetto organizzerà la propria “stanza aperta” in modo diverso sempre però nel segno dell’interazione col pubblico che potrà decidere di essere parte attiva e non un fruitore passivo.

La partecipazione è gratuita (con prenotazione obbligatoria inviando una mail a biglietteria@fertiliterreniteatro.com) ma gli spettatori, se lo vorranno, potranno devolvere un contributo che Fertili Terreni accantonerà per il progetto Il biglietto sospeso che permetterà, quando riapriranno le sale, di rendere il teatro accessibile anche per i soggetti più fragili.

Il programma:

26 novembre, ore 19: "L'uso della fiaba nella ricerca dell'identità, attraverso il teatro di figura" a cura di Mamimò. Saranno presenti i registi Marco Maccieri e Angela Ruozzi, gli attori Fabio Banfo, Cecilia Di Donato e Paolo Grossi.
La performance, che prevede un gioco di ombre, sagome e scene vede anche la partecipazione di Fabrizio Montecchi e Nicoletta Garioni di Teatro Gioco Vita.

3 dicembre, ore 19: “CANDY-Do” a cura di Contrasto. Con il regista Paolo Carenzo e gli attori Stefano Accomo, Elena Cascino, Christian Di Filippo, Bruno Orlando e Alice Piano.
Improvvisazione che trae il suo punto di partenza da “Candido, ovvero l’ottimismo” di François-Marie Arouet, detto Voltaire.

10 dicembre, ore 19: “Fahrenheit” a cura della Compagnia Il Mulino di Amleto. Con Roberta Calia, Yuri D'Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Alba Maria Porto, Angelo Tronca, guidati da Marco Lorenzi, co-direttore artistico della Compagnia, e Alba Maria Porto.
“Fahrenheit” è un percorso artistico aperto agli spettatori che unisce letteratura, teatro, nuove tecnologie e nuovi supporti. Ogni artista dell’ensemble de Il Mulino di Amleto ha scelto un romanzo “iconico”, seguendo come traccia la domanda “Perché questo libro non deve essere dimenticato?” La stessa viene rivolta al pubblico che è invitato a scegliere un libro, uno solo, le cui motivazioni, per non perderlo nell'oblio, sono fortissime, raccontare queste motivazioni e leggere ad alta voce uno o più estratti. Il resto verrà da solo...il libro come pretesto, come finestra per parlare di sé.

Il progetto “Fahrenheit”, che fa parte del cartellone Fertili Terreni Teatro, realizzato da Il Mulino di Amleto con il sostegno del Bando TAP – Torino Arti Performative 2020 della Città di Torino, prevede appuntamenti anche il 27 novembre e il 4 dicembre alle 18,30 (prenotazioni a info@ilmulinodiamleto.com). Parole d’ordine: un libro da avere con sé da salvare dal rogo, le proprie forti motivazioni, un estratto da leggere a voce alta… e un bicchiere di vino da “condividere” on line. Il 12 e 13 dicembre è invece prevista la restituzione del progetto.

17 dicembre, ore 19: “Inside Perspective/direzione pubblico” a cura di Ture Magro/Sciara Progetti.
Un appuntamento con il pubblico per aprire le mappe di un percorso creativo che si interrompe spesso, che ricomincia per interrompersi nuovamente. Una storia sofferta che si racconta con un corpo bloccato, con la voce sola e una candela. Un momento di condivisione e apertura per guardare l’inizio di una storia e il perché di tanti traslochi creativi. “Inside Perspective/direzione pubblico” è un viaggio dentro l’inizio di una storia che è stata tramandata e che viene divulgata senza filtri, così come è stata raccontata al protagonista durante un lungo viaggio in una lunga notte di pioggia.

Quella stessa storia nata prima dell’inizio dello spettacolo e che verrà donata al pubblico presente nella stanza virtuale. C’è la storia tramandata, la musica delle parole, ci sono i tentativi e il racconto. Ci sono tante scelte. Le prospettive serviranno al pubblico come un astrolabio per guardare il prima e quello che succede, a volte, quando si ricerca una forma. Il pubblico e l’attore, che apre le sue mappe, guardano ad una prospettiva interna per riconsegnarsi poi nuovamente all’esterno. Anche questa è una narrazione.


Si parla di