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"Bach Project" in prima assoluta al Teatro Carignano

Il 14 e 15 settembre al Teatro Carignano, va in scena in prima assoluta, per TorinoDanza "Bach Project". Tappa importante nell’esplorazione della relazione tra danza e musica, tra composizione classica e ricreazione contemporanea, Bach Project offre spazio sia ai maestri riconosciuti che ai giovani talenti, presentando al contempo un pezzo con musica dal vivo. Una nuova creazione, ispirata alle musiche di Johann Sebastian Bach, è stata affidata a Diego Tortelli, il giovane coreografo che si avvale nel 2018 di un accompagnamento produttivo della Fondazione Nazionale della Danza anche su altri suoi progetti, ha coinvolto nella creazione l’artista visivo Massimo Uberti. La serata si completa con un pezzo di Jiří Kylián del 1990, Sarabande, anch’esso ispirato dalla musica di Bach. Una creazione dall’affascinante struttura circolare, con una capacità di muoversi tra livelli musicali ed espressivi diversi che ne evidenzia la straordinaria contemporaneità̀.

Sarabande

Sulle note di Sarabande di Bach, Jiří Kylián prosegue nella ricerca di risposte semplici alla più classica delle domande poste dai bambini: "Perché?"... Strutture semplici, situazioni banali, visioni di episodi onirici, flashback, fratture nella motricità della danza e della pantomima: sono tutti ingredienti di questa ricetta coreografica, a garanzia che la domanda... non troverà mai una risposta. Kylián ha concepito Sarabande, così come numerose opere successive, come “un’avventura attraverso la coreografia”.

Nella sua essenza, l'opera è correlata a No More Play, Falling Angels e Sweet Dreams, come un disegno in bianco e nero che la mente e la fantasia dello spettatore possono completare e colorare. E, sebbene il punto di partenza delle coreografie sia di natura puramente intellettuale, il risultato è determinato da energie emotive. La musica di Bach, con la sua struttura perfetta e visione divina, non è interpretata – non necessita di interpretazione alcuna. Il contrasto generato da musica e danza da un lato e dai suoni dall'altro crea in questo balletto un luogo inebriante per le relazioni e gli istinti umani.

Domus Aurea

Aterballetto ha chiesto a Diego Tortelli, giovane artista impegnato in una ricerca a 360° che lo porta a rivisitare i classici o a ricreare il mondo di figure storiche, di mettere al servizio dei sedici danzatori la sua capacità di costruire danza astratta, di visitare immaginari visionari e
basati sulla sapienza del movimento. Domus Aurea è un’operazione basata sugli accostamenti. La scrittura geniale di Bach è rivisitata da Giovanni Colombo Taccani nel segno del rispetto e della citazione, ma anche della libertà di invenzione. E il desiderio di sottolineare l’importanza della musica nell’ispirare il movimento ha condotto fino a prevedere la possibilità dell’esecuzione dal vivo, grazie all’ensemble Sentieri selvaggi.

Alla ricerca di perfezione ed emozione della danza di Tortelli, si accosta anche la geometrica suggestione dello spazio scenico dell’artista visivo Massimo Uberti. Linee perfette disegnate da neon, che costruiscono la casa dei danzatori. Domus è quel luogo intimo di ogni individuo in cui si racchiudono tante storie fatte di immagini ed echi. Che magari non riconosciamo, ma dalle quali ci possiamo far suggestionare. Lasciando aperte le porte dell’animo ad un “ascolto” non solo della musica, ma anche delle suggestioni visive. Domus Aurea diventa così uno spazio che si crea attraverso un continuo intreccio tra il razionale e l’irrazionale. Questa è la condizione che viviamo dentro di noi, sempre in bilico tra certo e incerto, spinti dal desiderio di cambiamento e dall’utopia di poter almeno sfiorare la perfezione e la libertà. Che forse, oggi, appartengono soltanto all’arte.


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