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Carnevale di Ivrea 2017, grande attesa per la Battaglia delle arance

Tra polemiche sugli sprechi e sul numero di feriti che si registra ogni anno, la città di Ivrea accoglie migliaia di visitatori e curiosi

C'è grande attesa per la Battaglia delle Arance che ogni anno si svolge a Ivrea in occasione del Carnevale. Quest'anno le date clou saranno il 26, 27 e 28 febbraio: giorni in cui le nove squadre a piedi si daranno battaglia per le vie della città, portando indietro l'orologio del tempo all'epoca medievale, cioè alle origini dell'evento. 

UN PO' DI NUMERI - Sebbene quello di Ivrea sia annoverato fra i Carnevali più alle famosi e folkloristici del mondo, e dall'anno scorso sia anche diventato un videogame, per chi non risiede a Ivrea è difficile comprendere un evento che ogni anno causa comunque centinaia di feriti. Nel 2016 i contusi, nella tre giorni di battaglia, sono stati quasi 200, fortunatamente non in maniera grave ma che comunque, in diversi casi hanno avuto necessità dell'intervento del pronto soccorso.

Ogni anno poi è sempre attuale la polemica sugli sprechi. Ad ogni edizione infatti vengono impiegate per la battaglia, circa 600 quintali di arance provenienti da Sicilia e Calabria che però, assicurano gli organizzatori, sarebbero comunque destinati al macero. Tuttavia l'anno scorso, solo per la prima giornata della Battaglia delle arance, sono stati venduti oltre 7mila biglietti e sono stati registrati in città più di 16mila visitatori. 

LA STORIA - La Battaglia delle arance rievoca la ribellione del popolo al barone che governava la città, attorno al 1200. Gli aranceri a piedi rappresentano il popolo mentre i carri, trainati dai cavalli protetti da maschere e bardature che ricordano l'epoca medievale, sono le armate del feudatario. Il getto delle arance affonda le sue radici intorno alla metà dell’Ottocento mentre alle origini erano i fagioli i protagonisti della battaglia. Si narra infatti che due volte all’anno il feudatario donasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere e queste, per disprezzo, gettassero i fagioli per le strade.

Gli stessi legumi erano anche utilizzati in tempo di Carnevale, come scherzosi proiettili da lanciare addosso ad improvvisati avversari.
Nell’Ottocento insieme a coriandoli, confetti, lupini e fiori, le ragazze lanciavano dai balconi, mirando le carrozze del corteo carnevalesco, qualche arancia, un “aristocratico” frutto allora considerato esotico proveniente dalla Costa Azzurra. I destinatari erano giovincelli dai quali le stesse ragazze volevano essere notate.

BIGLIETTI ONLINE - Da quest'anno per assistere all'evento è possibile acquistare in anticipo il biglietto di ingresso in città per la prima giornata di battaglia, quella del 26 febbraio. Il biglietto, che ha un costo di 8 euro più i costi di prevendita, sostiene la manifestazione, e permetterà a chi lo acquista di accedere da uno dei sei varchi predisposti in città: Porta Torino, Porta Miniere, Porta Garibaldi, Porta Circonvallazione, Porta Vercelli e Porta Mulini. Acquistando online il biglietto sarà possibile assistere, oltre alla Battaglia delle arance, anche a tutti gli eventi in programma in giornata.

IL PROGRAMMA DEL 26 FEBBRAIO - Nella prima giornata di Battaglia, Ivrea, come vuole tradizione, offre anche altri appuntamenti. A partire dalle 9 del mattino, distribuzione dei fagioli grassi presso le Fagiolate con, alle 10, la Visita della Mugnaia e del Generale alla Fagiolata Benefica del Castellazzo; il Giuramento di Fedeltà del Magnifico Podestà in piazza Castello, la Sfilata dei gruppi storici ospiti e la Preda in Dora sul Ponte Vecchio. 

Alle 13.00 appuntamento in corso Massimo d’Azeglio per l’inquadramento dei Carri da Getto e alle 14 inizio della Marcia del Corteo Storico da piazza di Città che darà il via alla prima delle tre giornate di battaglia. I combattimenti finiranno alle 17.30 con la Generala in piazza di Città. Alla sera, a partire dalle 21.30 è attesissimo lo spettacolo pirotecnico sul Lungo Dora in onore della Vezzosa Mugnaia. A seguire, fino a notte fonda, la serata di gala al Teatro Giacosa. 


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