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"Car Vision", al Mauto la mostra speciale in occasione di Eurovision

Inaugura oggi al Mauto "Car Vision. Un rombo che è tutta un’altra musica", la mostra in occasione di Eurovision Song Contest sarà visibile fino al 15 maggio. Herbert von Karajan ha dichiarato che “il suono di un motore a 12 cilindri Ferrari è una sinfonia che nessun direttore d'orchestra è in grado di dirigere”; Giorgio Moroder ha composto “Preludio” per accompagnare l’accensione dei motori a propulsori alternativi di FTP Industrial; Max Casacci ha realizzato un brano fatto interamente con i suoni della Formula 1, manipolando i rumori dal paddok della Toro Rosso. Il sound dell’automobile da sempre ispira musicisti e compositori perché travolge, avvolge, comunica ed emoziona, come un cuore pulsante. 

Otto vetture, una per ciascuna delle otto decadi che ci separano dalla prima edizione di Eurovision Song Contest, che si svolse nel 1956 in Svizzera. Otto visioni differenti del concetto di mobilità. Otto icone, ciascuna rappresentativa – per motivi diversi – del decennio che racconta: dalla Fiat 500N del 1957 – la superutilitaria per tutti, erede della gloriosa “Topolino” – alla Fiat 500 Elettrica presentata nel 2020 che chiude il cerchio e apre la riflessione sulle istanze green della mobilità futura.

Un viaggio nelle forme, nei colori, nelle mode e ovviamente nei suoni che passa attraverso la Jaguar E-Type del 1961 – gettonatissima protagonista delle riviste patinate, delle località più alla moda e di uno dei fumetti più amati del ‘900, Diabolik – la Lancia Stratos del 1974 – risultato finale del lavoro iniziato con la dream car Strato’s Zero – la Fiat Panda del 1980 – vettura pop per definizione, concepita da Giugiaro come “un elettrodomestico, qualcosa di basico per chi non potesse permettersi di acquistare un’auto con la A maiuscola” – la Lamborghini Diablo del 1993 – erede della Countach nata dalla matita di Marcello Gandini – fino alla Ferrari 360 Challenge Stradale del 2003 e la Porsche Boxster del 2012.


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