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CarArt, sculture e litografie da F&D

In concomitanza con il Salone dell'Auto di Torino, Febo & Dafne presenta una mostra di modelli, sculture, litografie e lavori fotografici che, seppure con declinazioni formali e poetiche assai diverse, si relazionano all'automobile e al binomio Uomo-macchina.

Di Arman è Accumulation Ferrari (1999), uno dei modelli proposti per il monumento alla Ferrari, eseguito da Arman a Imola nel 1999. A muovere dalle Ferrari rosse e gialle cristallizzate nel blocco in resina trasparente di quest'opera, l'immaginazione "corre" al mondo della Formula 1, verso la pista di Montecarlo con i colori di Ugo Nespolo.

Più tenui i toni del modello in terracotta che restituiscono le forme di una Fiat Panda a firma Saverio Todaro, idealmente in dialogo con l'Airbag di Torino e Gioco di Monza di Zamfira Facas. Diego Dutto presenta il suo KR900, cuore-serbatoio di resina dipinta con vernici metallizzate, e "arterie" che sono tubi d'acciaio.

A questa scultura cui fanno da contrappunto i Segnali di Opiemme, che "incrociano" poesia e arti visive. Vi è poi il Wedding Crash (2006) dei Fratelli Calgaro, una provocazione dal forte impatto visivo che risulta ancor più esilarante nella sua crudele ironia se contrapposto all'Airbag d'amore di Zamfira Facas.

Forse da tutto questo fugge la ragazza che, nelle due Fotopitture Luisa Raffaelli, lascia dietro di sé macchine "dormienti" coperte di teli dai riflessi argentei in un'atmosfera onirica. In questa mostra curiosa, non priva di rimandi ludici, l'osservatore si ritrova come in viaggio su "un'auto alimentata ad arte" verso un mondo in cui realtà e immaginazione s'intrecciano in un insolito gioco di forme, parole e immagini.


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