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La passione secondo Carol Rama alla Gam

La GAM presenta, dal 12 ottobre al 5 febbraio, una grande mostra retrospettiva dedicata all’artista Carol Rama (1918-2015) la cui opera anticonformista e trasgressiva emerge nella sfera culturale ed artistica di Torino negli anni Trenta e Quaranta del Novecento per attraversare con passione e vitalità l’intero secolo.

Figlia di un piccolo imprenditore che produceva anche biciclette, l’autodidatta Carol Rama inizia a dipingere fin dalla prima adolescenza. In seguito a episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e il probabile suicidio del padre, la sua arte diviene un modo per esorcizzare sofferenza e paure interiori. Tra gli amici annovera Felice Casorati, Edoardo Sanguineti e Corrado Levi, e conosce Pablo Picasso, Man Ray, e Andy Warhol.

Leggenda vuole che la sua prima mostra nel 1945 venisse chiusa dalla polizia per oscenità. Ha vissuto e lavorato in una casa di via Napione, dove ogni oggetto assumeva valori simbolici fino a fare della casa una grande opera d’arte totale.Nel 2003 riceve l’importante riconoscimento del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, giunto dopo quasi settant’anni di attività intensa. Muore a 97 anni nella sua casa studio.

Con una selezione di circa 200 opere, la mostra ripercorre l’incessante sperimentazione di tecniche e l’inquietudine vitale dell’artista attraverso momenti salienti: dai primi acquerelli apertamente erotici ed espressionisti della serie Appassionata negli anni Trenta e Quaranta, ai collage/bricolage tattili degli anni Sessanta e Settanta in cui composizioni di materiali inquietanti, come siringhe, piccoli occhi in vetro o camere d’aria in gomma, sembrano guardare lo spettatore da fondi pittorici informali e magmatici, fino ai lavori e alle incisioni che l’artista realizza dagli anni Ottanta, dove appaiono corpi, dentiere, lingue, organi genitali, figure di animali e scarpe abitate da falli.

Le opere esprimono un desiderio sempre acceso verso l’arte e la vita, vissute con trasporto empatico. La sua arte anticipa le ricerche di generazioni artistiche recenti.


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