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Record al Torino Jazz Festival, oltre 225mila presenze in sei giorni

Sei giorni di concerti nei luoghi più belli di Torino, un successo smodato per una kermesse musicale che si conferma tra le più importanti e apprezzate del panorama del jazz

Con un bagno di folla e l’energia contagiosa dell’Original Blues Brothers Band, che ha fatto ballare tutta la piazza, si è chiusa ieri notte la quarta edizione del Torino Jazz Festival: un’avventura straordinaria per intensità artistica e partecipazione.

Molti gli eventi che hanno caratterizzato la IV edizione del Torino Jazz Festival a partire  dalla straordinaria anteprima al Museo Egizio con il Sonic Genome del maestro Anthony Braxton, il 28 maggio, che ha visto coinvolti per otto ore settanta musicisti provenienti da tutte la parti del mondo.

Tra gli oltre 150 eventi di quest’anno si segnalano la performance del compositore James Newton, prima assoluta, ispirata al Vangelo Secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini, il tutto esaurito dei due concerti all’Auditorium Grattacielo Intesa Sanpaolo  (Steve Lehman; Nils Wogram e Bojan Z), i partecipati concerti in piazza San Carlo come il commovente omaggio di Fabrizio Bosso e Randy Brecker a Marco Tamburini, tragicamente scomparso pochi giorni fa e la travolgente esibizione, che ha incantato tutti, dei giapponesi Shibuza Shirazu.

“La città di Torino ci sta dando l'opportunità di sperimentare una nuova formula di Festival – ha dichiarato Stefano Zenni, direttore artistico del Torino Jazz Festival - che coniuga il gradimento del pubblico con l'originalità e la qualità artistica".

Grande successo di pubblico anche per il Torino Jazz Festival Fringe, la parte sperimentale della kermesse con gli spettacolari concerti sulle "night towers" e sulla zattera sul fiume Po, per l'area del cooking e il palco del Fringe Dance.

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