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Il Coro Mikron al Teatro Vittoria

Voci femminili per la Stefano Tempia. Dopo esattamente un anno dal concerto di voci maschili del coro La Rupe, la stagione “C’è una stagione nuova nell’aria” dell’Accademia Stefano Tempia, dedica una serata alla dolcezza e all’armonia del canto corale femminile. ll concerto, lunedì 11 dicembre ore 21, presso il Teatro Vittoria di Torino. sarà interamente affidato al Coro Giovanile Mikron, nato nel 2004 dal desiderio di un gruppo di giovani donne si proseguire la formazione corale avviata nella scuola primaria e secondaria. Diretto da Paola De Faveri e accompagnato dal pianista Marco Cordiano, l’ensemble eseguirà un programma variegato. L’amore sacro e profano verrà esplorato attraversando epoche, luoghi e stili differenti.

Il percorso prende le mosse da due brani del Rinascimento inglese. Il primo, In the Merry month of May di Herry Youll prende ispirazione dalla primavera, mentre il secondo, musicato da Thomas Morley all’amor cortese. Ascolteremo di Bach Suscepit Istrael tratto dal testo del Magnificat in cui le linee vocali dialogano poeticamente tra loro. Di Schubert, verrà eseguito il Salmo “Gott ist mein Hirt”. Brano delicato ed introspettivo con un evidente accenno alle “valli oscure” che talvolta l’anima si trova ad attraversare, pur senza smarrire “la diritta via” indicata dalla fede. Seguono una serie di lieder di Schumann e Brahms.

Il primo, Meerfy, mediante un moto sinuoso delle cinque voci rappresenta le onde che circondano un marinaio ammaliato da una sirena. Di Brahms, invece, quattro lieder di carattere sentimentale andranno a chiudere il ciclo amoroso per lasciare spazio al canto liturgico. Il celebre Abendlied del prolifico organista e compositore Joseph Rheinberger adattato per sole voci femminili apre questa sezione interamente sacra. Del violoncellista Pablo Casals verrà proposto Nigra Sum brano che ci introduce alla parte novecentesca del concerto. Ascolteremo Ave Maria di Gustav Holst, tre brani del compositore, pianista e direttore d’orchestra George Gershwin che segnano lo stacco con i generi precedenti per affrontare un cambio di registro tra Jazz e Blues.

Si prosegue con la Messa Jazz di Bob Chilcott, un originale connubio tra testo sacro e linguaggio jazzistico. Il repertorio sacro si chiude con il famoso Salve Regina di Javier Busto e lascia spazio a Luna llena al salir, composta da Paul Steegmans su testo del poeta Garcia Lorca.
La serata si conclude con due brani assolutamente scherzosi. Il primo di Jaakko Mäntyjärvi è una composizione che finge di utilizzare un presunto idioma della Lapponia, facendo in realtà ricorso ad un buffo grammelot. Brano ritmicamente esplosivo, con le voci impegnate in improbabili acuti, nell’intento di ricreare effetti da musica popolare. L’ultimo brano è un lavoro dell’ arrangiatore Marco Cordiano, nonché pianista accompagnatore del concerto: un medley.

 


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