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"Depistaggi. Storie di antimafia", la conferenza-spettacolo a Sala Scicluna

L’evento di venerdì 22 marzo a Sala Scicluna è un omaggio a Paolo Borsellino e alle altre persone morte per mano della mafia. In occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle mafia, la compagnia Areté Teatro in collaborazione con il Movimento Agende Rosse porta in scena, grazie alle voci di Simone Valentino e Manuela Marascio, la lotta alla mafia e il mistero dell’Agenda Rossa del magistrato siciliano.

“La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale,  dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Le parole di Paolo Borsellino risuonano, a oltre trent’anni dalle stragi del biennio ‘92-‘93, come un imperativo morale scagliato contro il muro del silenzio e dell’indifferenza. In occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle mafie, il gruppo torinese “Paolo Borsellino” del Movimento Agende Rosse propone una conferenza-spettacolo per conoscere da vicino alcune storie di lotta alla criminalità organizzata e gli innumerevoli tentativi di depistaggio perpetrati ai
danni della ricerca della verità.

Il pensiero di Giovanni Falcone, Bruno Caccia, Rita Atria, Peppino Impastato, Carlo Alberto dalla Chiesa e dello stesso Paolo Borsellino prenderà vita grazie agli attori di Areté Teatro, che interverranno nel corso della serata con alcune letture dedicate. Saranno presenti anche le rappresentanti del Movimento Agende Rosse, costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio, a Palermo, il 19 luglio 1992. Nasce su impulso di Salvatore Borsellino, secondo il quale la ragione principale della morte del fratello Paolo sia da ricercarsi nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra.

Nei mesi che precedettero la strage, infatti, Paolo Borsellino riportò parte dei contenuti dei suoi colloqui investigativi su un’agenda rossa che aveva ricevuto in dono dall’Arma dei Carabinieri. Il Magistrato ripose l’agenda nella sua borsa di cuoio poco prima di recarsi dalla madre, in via D’Amelio. Da quel momento dell’agenda si sono perse le tracce: nella borsa trovata intatta dopo l’esplosione sono stati rinvenuti solo alcuni oggetti personali, ma non l’agenda. Chi se ne è appropriato può oggi utilizzarla come potente strumento di ricatto nei confronti di coloro che, citati
nel diario, sono scesi a patti con l’organizzazione criminale. Proprio quell’agenda rossa è stata scelta come simbolo del Movimento, affinché sia fatta piena luce sulle zone ancora buie che avvolgono la dinamica della strage.

Soltanto su prenotazione con messaggio o whatsapp al numero della compagnia 347. 964 9684.


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