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"Remains of what has not been said", la mostra di Fatma Bucak a Torino

Dal 31 ottobre al 10 novembre, la Fondazione Sardi per l’Arte porta avanti il suo progetto di promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea presentando, in anteprima in Italia, "Remains of what has not been said", il progetto dell’artista turca Fatma Bucak (Iskenderun, 1984).
La mostra sarà allestita a Torino in una delle sale della Biblioteca Graf della Facoltà di Lettere e Filosofia nel Palazzo del Rettorato in via Po 17, dal 31 ottobre al 10 novembre 2017. 

La ricerca di Fatma Bucak, che comprende performance, fotografia, sound e video, indaga la complessa dimensione della politica attuale turca, con una particolare attenzione alla censura e all’ambiguità che i media ufficiali stanno utilizzando in questi anni per trattare fatti e vicende che attraversano i paesi della fascia mediterranea. L’installazione è composta da una serie di fotografie ottenute secondo un processo temporale che ha previsto la raccolta e la catalogazione quotidiana dei principali giornali turchi, in 84 giorni a partire dal 7 febbraio 2016.

La data è emblematica per la storia contemporanea turca, il giorno delle uccisioni di Cizre nel sud-est della Turchia. La mostra si apre con il video "Scouring the press" in cui due donne curde e l'artista vengono riprese mentre lavano le pagine dei quotidiani raccolti sino a renderle opache, anonimi fogli privi di contenuto. Ad accompagnare questa performance video una serie di 84 fotografie nelle quali l’acqua sporca, utilizzata per il lavaggio dei giornali, è raccolta in contenitori di vetro segnati ognuno da una data che le mani dell’artista porgono verso il pubblico.

Il lavoro di Fatma Bucak si pone l’ambizioso compito di mettere in dialogo l’arte con gli avvenimenti storico culturali che stanno scuotendo il mondo contemporaneo, cercando di estendere la posizione e il ruolo dell’artista rispetto alla complicata realtà che ci circonda. Remains of what has not been said, introdotta dalle riflessioni di Özge Ersoy e Lisa Parola, sarà presentata a Torino fuori dai consueti spazi espositivi, in una delle sale della Biblioteca Graf della Facoltà di Lettere e Filosofia, nel Palazzo Juvarriano del Rettorato in via Po 17, luogo adatto a sviluppare le numerose tematiche che il progetto di Fatma Bucak pone all’attenzione dello spettatore e a intrattenere un pubblico variegato incline a dialogare sulle tematiche contemporanee.

Nelle sale riprogettate negli Anni Ottanta, attivando un particolare dialogo tra storia, scienze umane e arte visiva, l’opera e il video saranno circondati da importanti fondi librari e un’ampia documentazione bibliografica italiana di Otto e Novecento: dall’arte alla filosofia, dalla letteratura alla linguistica oltre al giornalismo e a importanti documenti di editoria europea. Pensando l’arte come fondamentale strumento di formazione, il progetto di Fatma Bucak prevede anche una fase preliminare di formazione in collaborazione con l’Università di Torino, rivolta a studenti dei Dipartimenti di Culture, Politica e Società e Giurisprudenza.

Tre giorni d’incontri e lezioni tenuti da docenti, curatori e artisti, dedicati alla ricerca artistica di chi affronta fatti e tematiche della storia contemporanea. L’opera è stata esposta per la prima volta lo scorso novembre in una personale dell’artista presso la David Winton Bell di Providence Rhode Island negli Stati Uniti.


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