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Fausto Rossi in concerto al Magazzino sul Po

Il 10 novembre al Magazzino sul Po, concerto di Fausto Rossi.  Da mezzanotte il dj set Suppp-A-delicO di Alessandro Gambo
la realizzazione di 2 dei suoi album più amati: “L’Erba” ed “ Exit”. Il primo è un album poco elettronico, più etnico, che risente del viaggio in Tibet. Exit è decisamente lisergico, ma con una formazione rock, voce volutamente Venerdì Torino ospita Fausto Rossi (Faust’o), un uomo che ha fatto parte della storia della musica italiana, pur essendone la rappresentazione più lontana possibile.

La sua storia musicale nasce negli anni ’80, in seno alla New Wave della sperimentazione elettronica di matrice londinese, unita alla poetica dello sdegno, del rifiuto del delirio iconoclasta. Poco spazio al Glam, ma ampio respiro alle riflessioni ed al tormento di un’epoca frenetica. Sarcasmo ed ironia, le basi dalle quali sputare in faccia alla realtà, deformandola al servizio dell’Underground più puro. Fausto fin da bambino è curioso, distratto dal mondo, non ama le costrizioni, neppure i banchi di scuola, ma trova e studia ,fin dalla prima adolescenza, matrici importanti come Hendrix, ma soprattutto i Velvet Underground. Li divora, e, non sazio, inizia a studiare etnomusicologia, teologia,filosofia orientale.

Si avvicina, in seguito a Stockhausen, carpendone le vibrazioni ed allontanandosi sempre di più dalle canzonette italiche, per lui, uomo senza schemi, troppo legate alla retorica. Produce, anzi, vomita, musica contaminata, ma libera, che ha lontane radici afro, trasfigurate in un’interpretazione senza legami. Compone in inglese, partendo da sonetti di Shakespeare e Blake e poi ne stravolge il senso a suo consumo.

L’inglese è la metrica, la traduzione italiana il messaggio. Fausto non crede nell’evoluzione musicale, ma piuttosto nell’involuzione, a prescindere dalle forme espressive, da Stravinskij ai Beatles, da Schoenberg ai Sex Pistols, passando per la scuola di Darmstad. Dal 1978, anno in cui esce il suo primo lavoro “Suicidio”, inizia la sua battaglia con le case discografiche, che non ne hanno mai capito il vero e profondo potenziale. Escono “J’accuse amore mio”, l’estrema poetica malata di new wave ed “Out Now”, capolavoro di musica concreta. 

La serata sarà introdotta da K-N che con “Il delirio della ricerca dell’assenza, ovvero: Carmelo Bene dove sei” ci aprirà le porte
della poesia di Fausto Rossi, passando per un autore e genio teatrale che non a caso definì la poesia come “distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia delirio, suono e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. L’abisso che scinde orale e scritto”. Temi cari al poliedrico musicista di Sacile, che proprio dell’assenza ha fatto il suo stile di vita, più volte nel corso degli anni.


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