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Kurdistan, testimonianze per un percorso concreto

Il Kurdistan raccontato da chi lo vive. Dopo la decisione di Trump di ritirare i soldati statunitensi dal nord-est della Siria e l’immediata invasione turca voluta da Erdogan circa 275.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case con drammatiche conseguenze in tutto il territorio del Kurdistan.

Nonostante gli enormi sforzi per liberare i propri territori dall’ISIS, a partire dal 9 Ottobre, la popolazione curda si è ritrovata sola, senza più alleati e circondata da nuovi e vecchi nemici.
Il tradimento degli Stati Uniti e la conseguente offensiva turca è però solo l’ultimo capitolo di un conflitto che da decenni sta flagellando il popolo curdo. L’interesse mediatico su queste vicende è però rapidamente scemato mentre continuano a peggiorare le condizioni di vita di un numero sempre più alto di cittadini.

È quindi fondamentale mantenere vivo il dibattito sulla questione curda cercando di coinvolgere tutti quei cittadini e quelle organizzazioni che ancora credono che nessuno nel mondo debba essere lasciato solo.

“Non abbiamo amici, solo le montagne” – Vecchio proverbio curdo

Cooperazione Internazionale UISP Piemonte e la Casa del Quartiere di San Salvario organizzeranno il 15 Gennaio un incontro pubblico dedicato ad illustrare le condizioni del popolo curdo in Iraq in relazione agli accadimenti recenti avvenuti in quel territorio. Porterà la propria testimonianza Jabar Mustafà, coordinatore di uno dei campi profughi nel Kurdistan iracheno che da sempre ha forti legami con Torino a proposito di progetti di cooperazione internazionale che hanno visto realtà del territorio piemontese mobilitarsi a favore della popolazione curda.

Il 15 gennaio vorremo che rappresentasse il punto di inizio di un progetto più ampio, per mobilitare risorse capaci di mettere in campo attività a favore delle popolazioni curde.
L’obiettivo dell’incontro sarà non soltanto quello di informare bensì anche sollecitare la collaborazione di gruppi di cittadini e organizzazioni al fine di creare un gruppo di lavoro sul tema Kurdistan che attivi iniziative di solidarietà e accoglienza sia nella nostra città sia sul territorio del Kurdistan Iracheno.

Un gruppo di lavoro che si ritrovasse per trasformare le parole in fatti concreti attraverso progettualità a favore della popolazione curda che vive in Iraq e che mettesse in campo idee ed iniziative di solidarietà e accoglienza a favore di coloro che per motivi di emergenza saranno costretti ad emigrare nella nostra città.

 


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