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"L'importanza di non essere juventini" al Cecchi Point

"L’importanza di non essere juventini" al Cecchi Point il 3 febbraio, parla dell’Italia e dei suoi vizi più comuni e profondi, quelli che accomunano un po’ tutti. Lo fa attraverso il calcio, metafora e rappresentazione del Paese, dove si scorgono in forma distillata pregi e difetti.

Scritto dai due attori comici Fulvio Maura e Angelo Sateriale in collaborazione con esperti della risata come Alfonso Biondi del portale satirico Lercio.it e Valerio Vestoso del collettivo di video maker The Jackal, lo spettacolo affronta il tema del calcio come passione, esaltazione e isteria collettiva, l’urlo liberatorio dopo un gol, l'orgoglio di identificarsi in una maglia, in una città, in un popolo. Ma il calcio non è solo gioia, a volte è anche dolore, sofferenza, ingiustizia, sopruso, raggiro, malafede. Altre volte è rivincita, riscatto, raggiungere un traguardo insperato, è la magia di rinascere dalle proprie ceneri.

"L’importanza di non essere juventini" è costruito su tre strati. C’è un primo livello esplicito e ben visibile in cui Maura e Sateriale giocano a trasformarsi sotto gli occhi del pubblico: mettono in scena un’intervista televisiva, due pensionati seduti sulla panchina, un ufficio aziendale e l’incontro giocoso di due bambini. Nel secondo livello c’è un leggio illuminato, da cui rileggono e reinterpretano le scene appena viste. Il terzo e ultimo strato è un meta-livello in cui, rompendo la quarta parete, gli attori dialogano con il pubblico a proposito dello spettacolo stesso. Cosa accomuna questi 3 livelli di lettura? La risata, per rispondere con ironia, in fondo, ad una sola domanda: che cosa vuol dire essere italiani? Info e prenotazioni: teatro@cecchipoint.it - 338 3588315


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