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La Madre Muerte, Marco Pollarolo al Molo di Lilith

Marco Pollarolo, antropologo, musicista, voce narrante e cantore Stefano Giorgi, artista, proiezioni dal vivo. Una cappelliera magica, colori suoni e proiezioni, teatro e narrazione. Sospeso tra i Fratelli Lumière, le antiche lanterne magiche, i racconti del tempo andato intorno al fuoco.  Un magico intreccio che ha come protagonista la “Madre muerte”così com’era raffigurata nelle favole della tradizione europea, africana e sud americana. Una morte umana, la donna che falcia, l'amica o l'amante, tanto umana da soffrire e subire astuzie e inganni, da essere sbeffeggiata, derisa, nascosta. Almeno fino a quando chi si prende gioco di lei finisce per capire quanto sia necessaria, e liberarla dal luogo o dalla situazione in cui era stata reclusa o imprigionata.

Tutti amano le storie. Qualcuno preferisce ascoltarle, qualcun altro raccontarle. Ma tutti le amano. Quando parliamo, nel nostro quotidiano, non facciamo altro che narrare eventi passati o progettare eventi futuri. Parliamo e raccontiamo storie avvenute o che avverranno. Le storie hanno un’efficacia nella vita di chi le ascolta trasformandole per sé in qualcosa di utile: da una storia si possono prendere pezzi di memoria utili per ricostruire elementi della propria immaginazione.

Quelle di stasera sono sette storie un po' magiche un po' inquietanti un po' sorridenti, per celebrare la Madre muerte e con essa, in tutto il
suo fulgore, la vita.  Ingresso libero riservato ai soci Arci.


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