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“La storia di Cyrano”, torna Eugenio Allegri all'Alfa Teatro

All’Alfa Teatro, l'11 e 12 marzo alle 20.30,  torna Eugenio Allegri con “La storia di Cyrano”. Dopo il grande successo di “Novecento”, due date per vivere una storia classica, in chiave moderna come solo Allegri - da solo sul palco - sa fare in un’opera scritta insieme al regista Gabriele Vacis, intrecciando la vita di Cyrano, con la sua. Una storia classica, in chiave moderna con uno spettacolo liberamente tratto da “Cyrano De Bergerac” di Edmond Rostand, scritto da Eugenio Allegri e Gabriele Vacis, con la regia di Gabriele Vacis. Evento organizzato da Alfa Teatro in collaborazione con la Compagnia ArtQuarium. 

La storia è quella che molti conoscono e ci si sono imbattuti. È quella di Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Il volto di Cyrano è quello di Eugenio Allegri, un Cyrano che è moderno, un futurista ante litteram, un poeta spadaccino, un amante disperato e fedele e un generoso amico di un compagno d’armi rivale in amore. Tutto questo lo rende, quindi, estremamente calato nel presente e a tutti noi vicino per quel suo amore impossibile che non conosce età. Per raccontare questa bellissima storia piena di personaggi e di situazioni ci vorrebbe di solito un’intera compagnia teatrale; Eugenio Allegri, invece, fa tutto da solo, recita un monologo facendolo sembrare una scena di massa, ma senza perdere mai di vista l’essenza dell’opera che sta presentando e che fa di Cyrano un eroe sfortunato e simpatico, geniale ed eroico, fantasioso e, soprattutto, libero.

La modernità dello spettacolo sta nella complessità e nella ricchezza del suo protagonista, una figura interessante perché cosmopolita, un uomo dai molti interessi che eccelle nei campi più disparati. Il monologo vede l’unico protagonista della scena iniziare un inatteso racconto riguardo ad un’ipotetica fermata all’autogrill, sulla strada del ritorno a casa. L’uomo mentre attende in coda di pagare la sua consumazione, scorge sullo scaffale dedicato ai libri proprio il volume di Rostand; lo compera. Da questo momento in poi, Allegri diventa Cirano, e tiene in piedi tutto il filo narrativo dividendosi fra il celebre cadetto di Guascogna e l’uomo che, solo in macchina sull’autostrada, tiene al suo fianco la copia di quel vecchio libro.


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