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Latleta in concerto al Magazzino sul Po

Venerdì 14 febbraio, al Magazzino sul Po, Latleta - il nuovo progetto di Vittorio Cane - presenterà dal vivo il suo disco ‘Miraggi’ uscito a dicembre 2019 per Labellascheggia, etichetta che ha pubblicato il primo disco in vinile di Cosmo e prodotto artisti come Effe Punto, Camillas e Bonetti. Il disco è stato accompagnato dal video di ‘Viva la Vita’ uscito in anteprima su Rolling Stone.

“Miraggi” è il disco d’esordio de Latleta, Claudio Cosimato, già noto come Vittorio Ca-ne, “il poeta delle cose semplici”. Registrato e mixato da Latleta e masterizzato da Gian-luca Patrito al G-effectstudio di Torino, uscirà il 12 dicembre per Labellascheggia, etichet-ta che ha pubblicato il primo disco in vinile di Cosmo e prodotto artisti come Effe Punto, Camillas e Bonetti. La copertina è stata curata da Labellascheggia in collaborazione con Emiliano Ponzi, uno dei più importanti disegnatori mondiali contemporanei – lavora con The New York Times, The New Yorker, L’Internazionale, PenguinBooks, la Feltrinelli, Newsweeke molti altri – che ha apprezzato moltissimo il disco e ha scelto di dare il suo contributo alla parte grafica.

“Miraggi” ha dentro una drum machine, un arpeggiatore, diversi sintetizzatori, qualche chitarra elettrica e tante cose da dire, cose che camminano sulle nostre vite in punta di piedi e le guardano dall'alto col sorriso. Poi attenzione, esistono tanti tipi di sorrisi: ci so-no quelli ironici, quelli finti, quelli sarcastici, quelli innamorati, quelli divertiti.

Quello de Latleta è un sorriso diverso, benevolo, che viene da lontano, che ci dice che non c'è “nessuna colpa nelle nostre anime”. Un sorriso di chi forse ha colto qualcosa in più di noi e ci tranquillizza con “viva la vita”. Perché intanto la vita scivola, non si può stringerla troppo nelle mani: noi crediamo di fotografarla, immortalarla, però spesso ciò che fissia-mo non sono gli oggetti nella loro concretezza, ma dei “miraggi”. Si fanno errori e le cose prendono una via tutta loro, e alla fine va bene così.

E allora anche Latleta prende una via tutta sua, si allontana dal passato e ci regala questo bel lavoro artigianale e una voce sussurrata, perché ciò che dice non va gridato o intonato, quello lo fanno i cantanti, non gli osservatori. Latleta guarda il mondo intorno, il suo presente e il suo passato, le sue cose, insomma - che poi sono le nostre - e le spoglia dalle insegne luminose, per farle bril-lare di luce naturale. Forse oggi si inizia ad aver bisogno di dischi così: sussurrati, sinceri, scritti vivendo il momento e non pensando al dopo, alle strategie per venderli meglio. Come dice in uno dei brani dell’album “ci vuole amore per uscire dal terrore”.

 


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